di Michele Carta
Guardavo oggi la TV curioso di vedere quali affermazioni facesse la Todde ai giornalisti in merito al suo caso.
Ho riscontrato risposte neutre, tipiche di chi deve dire qualcosa di ufficiale tanto per prendere tempo. Il solito linguaggio burocratico tipico di chi deve dire qualcosa senza dire nulla. Mentre la ascoltavo non dire nulla, ripensavo alla sua vicenda e alle problematiche riscontrate dai giudici nell’analisi del suo caso. Notavo, allora, come certi errori che le vengono contestati sono prassi politiche talmente banali e di routine che risulta quasi incredibile che lo staff a lei collegato non le abbia poste in essere immediatamente e senza indugio. Di più, mi chiedevo come mai una donna potente come lei, vicina alle élites americane che comandano potesse essere circondata da uno staff così “sbadato”.
Poi ho ripensato anche alle risposte che la Todde ha dato in altre occasioni in cui si è trovata in fallo e le risposte son sempre state elusive quasi banali. Del tipo: lei, sotto il governo Draghi, firma le carte inerenti l’eolico per la Sardegna e, quando si è insediata in Regione, alla domanda “Come mai non ti sei accorta che in ciò che firmavi vi erano anche le direttive per far iniziare la speculazione eolica in Sardegna?” la sua risposta è stata che non aveva letto le carte che firmava e non si era accorta di cosa stesse andando a firmare.
Ora io dico, in tutti i casi in cui lei ha avuto problemi le risposte son state talmente banali e di scarsa competenza che ciò mi ha portato a capire una cosa. Anche la Todde appartiene al mondo delle donne di potere mondialiste istruite secondo gli schemi educativi-formativi del mondo globalista woke, esattamente come Maia Sandu, la Sanna Marin, la Salomé Zourabichvili, Kamala Harris e tante altre. Donne teleguidate, istruite a rispettare ed eseguire gli ordini delle élites, con caratteri decisi e boriosi ma dal punto di vista della competenza politica e della preparazione personale vuote e prive di spessore e capacità d’interagire e reagire senza che qualcuno abbia dettato loro la linea prima di fare qualsiasi cosa. Delle donne front woman senza spessore, inebetite e in grado di reagire solo se il padrone comanda in tal senso.
In questa situazione la Sardegna si viene a trovare, oggi, un’isola nelle mani di servi che rispondono alle élites straniere, servi senza personalità che sono stati istruiti, molto spesso, nelle scuole politiche di Davos e di potenti alla Soros e/o Klaus Schwab.
Vediamo cosa succederà a questa Giunta regionale ma, in ogni caso, è chiaro come i nostri politici attuali siano al 100% burattini istruiti e comandati da élites esterne agli interessi dei Sardi.