di Luisa Cighetti
Da lunedì 30 dicembre a domenica 05 gennaio
Lunedì 30 dicembre.
- Fervono i preparativi per lo Sveglione di Capodanno.
Martedì 31 dicembre.
- Al porto di Oristano arriva una nave dall’Algeria carica di componenti eolici, presumibilmente destinati al cantiere di Villacidro.
- I presidianti arrivano già in tarda mattinata sotto la Regione in via Roma, pronti per lo Sveglione di Capodanno.
- Durante tutta la giornata i presidianti organizzano diversi flash mob nei punti nevralgici di Cagliari.
- Si apprende che l’Ufficio Regionale del Referendum (composto da 4 magistrati nominati dalla Todde) boccia il quesito referendario presentato dal Comitato Referendario per il No a metà settembre.
Mercoledì 1° gennaio.
- Gli attivisti si recano al porto di Oristano per monitorare la situazione della nave con carico di pale.
- Il Comitato Ajò Stop Devastazione di Oristano rende noto di voler manifestare al porto il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania.
Giovedì 2 gennaio.
- Niente di rilevante da segnalare.
Venerdì 3 gennaio.
- In serata, arriva la notizia che La Todde è decaduta dal suo incarico di governatore a seguito dei controlli sulla rendicontazione della campagna elettorale.
- I presidianti del Popolo Sardo si riuniscono per decidere le prossime forme di lotta.
- Nottetempo compaiono nuove scritte di Rebellia.
Sabato 4 gennaio.
- Straordinari di sabato in Regione: la Todde convoca i capigruppo della maggioranza.
Domenica 5 gennaio.
- Manifestazione al porto di Oristano organizzata da Ajò Stop Devastazione.
- Presenti il Comitato Referendario per il NO nella figura di Michele Pala, Sa Defenza, Democrazia Sovrana e Popolare (interventi di Pino Cabras e Nicola Sanna), il Presidio del Popolo Sardo, l’Associazione Liberanimos di Oristano, il Movimento Pastori Sardi, il Movimento SIAMO, il comitato Gruttes di Oristano, il CEC Comitato Ecologico Consapevole e Nessun dorma.
- Nottetempo arriva la Befana a Villamassargia che ripete il gesto del Babbo Natale di Carbonia: colloca in pubblica piazza lo striscione riportante il numero delle firme della Pratobello ‘24.
Non si arretra di un centimetro.