di Laura Usalla

Quello che sta succedendo in questi giorni potrebbe essere una catena di coincidenze volute. Mi è parso strano che la Todde venisse messa in discussione per un’omissione che nemmeno i principianti avrebbero commesso. Negli stessi giorni, nei porti della Sardegna, stanno sbarcando i carichi di pale eoliche. Allora mi chiedo: e se la notizia della Todde fosse solo un fattore di distrazione dato in pasto al popolo, mentre le multinazionali continuano la colonizzazione della nostra terra?

Il popolo viene coinvolto nelle vicende sulla Todde, a mo’ di contentino perché la cattivona può essere destituita, e intanto prendono piede gli impianti nelle aree non idonee.

Se anche la Todde dovesse cadere e si andasse a nuove elezioni, si avrebbero mesi interinali privi di un governo forte, in grado di opporsi allo sfacelo delle multinazionali. Ai padroni non importa se c’è la Todde, se c’è un rappresentante di destra, se c’è una marionetta piuttosto che un’altra. Per loro sono tutti uguali nel momento in cui servono a raggiungere gli obiettivi prefissati. E l’obiettivo per questa fase è stato raggiunto; il via libera per i nuovi impianti c’è, perciò si può sfruttare l’elemento Todde per distrarre almeno una parte dell’attenzione del popolo. È come se fosse stato conservato ad hoc questo coniglio nel cappello sapendo che sarebbe tornato utile. Un’apparente ingenuità da parte della governatrice e del suo staff, o un’astuzia? Viene da chiederselo proprio nei giorni in cui i porti sono presi d’assalto. E, nel frattempo, si apre la prospettiva di mesi di vuoto di governo. Una tattica non nuova, insomma, su cui dovremmo riflettere.

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