di Alessio Canu
Continua l’impasse in Sardegna. In tutti i sensi. Sia sul versante della speculazione energetica, sia su quello relativo alla questione della decadenza della Presidenza. E, frattanto, assistiamo al teatrino di chi espone bizzarri schemi o teorie per cercare di ridurre a scenata del vicinato la questione esaminata dall’organo di garanzia elettorale.
Intanto gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica,[1] che ha aperto un fascicolo senza indagati per accertare eventuali violazioni penali. Avevo accennato, in passato, a possibili evoluzioni in tal senso. Le teorie al complotto della Manca,[2] gli editoriali di Travaglio[3] o le agiografie degli ultras della Presidente dovrebbero cessare considerando che non si tratta di un gombloddo o di roba da niente, ma di violazioni e irregolarità tali da richiedere come minimo un controllo al fine di accertare che queste non configurino anche dei reati penali. Scusate ma non è poco, poi magari si stabilirà che quel fascicolo non abbia motivo di andare avanti, o il suo contrario. Magari anziché celebrare i successi derivanti da azioni altrui (vedi vicenda diga sul Taloro), la Presidente dovrebbe spiegare in tutta calma che cosa è stato combinato in quel rendiconto e perché abbia espresso due comunicazioni differenti a giugno e a dicembre. Non basta dire che è tranquillissima, i Sardi perlomeno non lo sono.
Sicuramente l’azione e la credibilità politica della Giunta hanno subìto durissimi colpi da questa vicenda. Non tanto per l’azione in sé, quanto per le considerazioni da fare: se si sbaglia un rendiconto (che non sarà cosa immediata ma nemmeno cosa astrusa da fare), come si pretende di amministrare la cosa pubblica avendo bene in mente quanto sia immensa e quanto complicata sia una macchina regionale?
Ma questa vicenda è stata solo la punta dell’iceberg, considerando che attualmente siamo in esercizio provvisorio (segno di sconfitta politica perché indica grosse difficoltà nel trovare la quadra di come alloccare le risorse). E alle difficoltà di governo si aggiungono gli appuntamenti importanti in sede di Consiglio di Stato.
Martedì c’è stato un primo incontro a Roma, in Consiglio di Stato, sul ricorso presentato dal Governo contro la famosa Moratoria. Per ora si è deciso di non decidere su quasi tutto: la decisione verrà definita entro 30 giorni.[4] Nel mezzo alcune decisioni comunque importanti, vedasi l’esclusione di società private tedesche dal procedimento (decisione sacrosanta, al di là di come si vedano la moratoria e la legge 20, sarebbe stato vergognoso dare voce in capitolo a privati, specie se non Sardi e con piglio colonialista). Successivamente le accuse del governo che puntano il mirino sui limiti introdotti a livello regionale e confliggenti con il principio di massima diffusione delle rinnovabili (che sembra un po’ debole come argomentazione). Da par suo la nostra Regione ha rivendicato il richiamo statutario che riparerebbe la Moratoria (che ora non esiste più perché assorbita dalla Legge 20).
Se vogliamo farci un’idea di come non fare una legge attaccabile, possiamo provare prendendo la Legge 20 (che ha eliminato la Moratoria). Ecco, non è che fai un richiamo allo statuto e automaticamente è una legge statutaria. Deve avere lo spirito e l’ambito di ciò che prevede lo statuto. Se imposti una legge sul piano ambientale (quindi pertinenza nazionale e richiami il Decreto Draghi), poi non è che diventa urbanistica e statutaria perché ci metti sotto il richiamino all’articolo 3 dello Statuto Sardo.
Non funziona così e questo è direttamente collegato alla buccia di banana della rendicontazione della Todde. Cioè atti legati alla superficialità di chi al momento ha le redini della Sardegna e del suo (nutrito) staff. Né più né meno. Ma, probabilmente, l’ansia di dire di aver fatto qualcosa fa sì che si speri di avere il favore dell’opinione pubblica creando un’immagine di tanti Bob l’aggiustatutto anziché soffermarsi su poche cose alla volta ma fate decentemente e per garantire delle soluzioni. Così continuiamo non solo a non a risolvere ma nemmeno ad intravedere idee per risolvere le varie problematiche endemiche della nostra Isola.
E sul lato pratico le pale continuano ad essere scaricate dal porto di Oristano.
Lunedì sera, infatti, sono state scaricate altre pale; ad attendere c’erano gli eroi dei vari Comitati a dimostrare che i Sardi non sono e non vogliono essere inermi. A testimonianza di ciò i video di tanti attivisti, di Mauro Pili[5] e di Michele Zuddas[6] tra gli altri. Vedendoli (soprattutto il primo) ciò che mi ha rattristato non è tanto lo schieramento della Polizia, quanto l’atteggiamento aggressivo di un agente (con chiaro accento sardo) che avrebbe voluto impedire la video-ripresa dello sbarco (atto illegittimo, in quanto non è un trasporto secretato). Magari quelle pale erano dirette al suo paese, a poca distanza da casa sua. Eppure, non aveva proprio capito che lo Stato, che con quella divisa è chiamato a difendere, è il primo a tradirlo e ad umiliarlo in quanto cittadino di serie b con questa ennesima servitù ai danni della sua (e della nostra) terra.
Questo fa capire quanta strada ci sia da fare, ma per fortuna tra i Pratobelli abbiamo una buona scorta di scarpe all’occorrenza. Termino con l’immagine di un corso sull’eolico organizzato dall’università di Cagliari,[7] se andate a guardarla bene noterete chi c’è tra i partner principali: la Reale Ambasciata di Danimarca (in compagnia di Divento, Bip Group ed Eni Plenitude). Danimarca patria della Ørsted, azienda impegnata nell’ambito energetico.[8] Danimarca patria dell’ambasciatore che alcuni mesi fa si prese la briga di avere un incontro con la nostra Presidente.[9] Capite adesso tante cose? C’è del marcio in Danimarca verrebbe da dire.
[1] https://www.google.com/amp/s/www.ansa.it/amp/sardegna/notizie/2025/01/09/caso-todde-dopo-atti-in-procura-aperto-fascicolo-senza-indagati_ed5f4dc4-d603-43d1-bcd6-2545d5ddfed5.html
[2] https://www.facebook.com/share/p/1A6nvfvxjB/
[3] https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/01/07/pasticcio-di-sardi/7827303/
[4] https://www.google.com/amp/s/www.ansa.it/amp/sardegna/notizie/2025/01/14/consulta-30-giorni-per-verdetto-su-moratoria-eolico-in-sardegna_c811cc59-4d6b-435f-bb27-00341fdbc6a9.html
[5] https://www.facebook.com/share/v/15L8E71o3H/
[6] https://www.facebook.com/share/v/1CF1E9spdy/
[7] https://web.unica.it/unica/protected/476557/0/def/ref/AVS475931/
[8] https://www.google.com/amp/s/www.avvenire.it/amp/economia/pagine/cop-28-energy-dome-batterie-accumulo-energia-rinnovabile
[9] https://www.regione.sardegna.it/notizie/la-presidente-todde-riceve-l-ambasciatore-di-danimarca-damsgaard