di Claudio Loria
Oggi 25 giugno 2024 è arrivata, come un raggio di sole nel mezzo di una tempesta, una notizia bellissima, quanto inattesa: Julian Assange è finalmente LIBERO!
Libero di riappropriarsi della sua vita, del suo tempo e dei suoi spazi, libero dopo anni di privazioni e soprattutto di torture psicofisiche, che gli sono state inflitte dai democratici e liberali governi occidentali, quelli inglesi e americani in prima fila e dai governi, servi di questi ultimi, in seconda fila, Italia inclusa. Un unico Stato aveva provato ad opporsi all’accanimento contro Assange, l’Ecuador, che attraverso la sua ambasciata a Londra gli aveva dato asilo, almeno fino a quando era rimasto in carica il presidente Correa.
Oggi, insieme a Julian Assange, festeggiano tutte le persone che hanno a cuore la democrazia, la libertà di stampa e la verità, che l’informazione ha il dovere di raccontare in una società veramente democratica.
Assange libero significa che il giornalismo è libero? La risposta è un secco NO!
Il giornalismo ha smesso di essere libero, oramai da troppi anni, e tutti i media mainstream sono organi di propaganda governativa, che si limitano a ripetere le veline che ricevono dal potere.
Dalla guerra in Ucraina al genocidio in Palestina, dalla vicenda psico-pandemica alla glorificazione dell’unione europea (volutamente minuscolo), la narrativa è sempre e solo a senso unico, il senso indicato dalle élites che manovrano i burattini ai posti di comando e ogni voce che si discosti dalla linea ufficiale, ogni tentativo di ragionamento, ogni analisi dei fatti visti da una prospettiva diversa, vengono etichettati come fake news. Con tanto di fact checkers, scelti tra i più beceri propagandisti e inetti pennivendoli.
Assange è libero con buona pace di questi miserabili, la maggior parte dei quali, se non la totalità, non si è mai unita alle battaglie, che i cittadini di tutte le nazioni hanno portato avanti in questi anni, chiedendo la liberazione di un Uomo, il cui unico torto è stato quello di svelare il marciume, i delitti, le aberrazioni, i soprusi, le ingiustizie, le oscenità commesse dagli occidentali “governi liberali e democratici…” nelle guerre in Afghanistan e Irak e per aver svelato quanto di abominevole accade a Guantanamo.
Il più miserabile tra i miserabili, un losco figuro che si spaccia per giornalista e di cui ci rifiutiamo di fare il nome, per non sporcare le pagine di questo blog, ebbe a festeggiare quando Assange fu incarcerato nel carcere di Belmarsh.
Oggi Assange è libero, tu miserabile figuro e tutti i miserabili figuri come te liberi non sarete mai!
Avete insozzato per sempre il giornalismo, una professione nobilissima ed essenziale per la democrazia, riducendola al rango di vomitevole propaganda, abiurando ai principi di verità, per una misera paghetta da schiavi da cortile.
Assange è libero, costretto ad accettare un patteggiamento e obbligato ad ammettere colpe che tali non sono, anzi sono MERITI, meriti di averci raccontato fatti che devono farci vergognare, noi che osiamo definirci democratici.
Chi ha commesso quei crimini, svelati da Assange e Wikileaks, è sempre stato libero, ricco e ben protetto dalle istituzioni e dai miserabili propagandisti di regime.
Assange ha patito sofferenze inimmaginabili e probabilmente è provato per sempre, oltre che nel fisico, anche nello spirito e nella mente, ma tutte le persone di buon cuore e di buona volontà festeggiano con lui, continuano a ringraziarlo per quello che ha fatto e brindano alla vittoria!
Quanto a voi miserabili pennivendoli, non vi perdoneremo mai!