Pubblichiamo di seguito una dichiarazione della Direzione nazionale di Democrazia Sovrana Popolare, nella quale si sottolinea come una proposta di legge presentata dal PD, tenda a creare una discriminazione tra pensionati italiani ed immigrati.
DSP: “NO A VERGOGNOSE DISCRIMINAZIONI PREVIDENZIALI TRA LAVORATORI STRANIERI E ITALIANI, A SCAPITO DI QUESTI ULTIMI”.
La proposta di legge n.69 del 13.10.2022 a firma “Schlein, Cuperlo, Boldrini, Serracchiani , Maggi, Furfaro, ecc.” prevede all’art. 3 comma 1, (liquidazione della prestazione pensionistica di vecchiaia) il diritto per i lavoratori extracomunitari che lasciano l’Italia a conservare i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati, e di poterne goderne indipendentemente da un accordo vigente di reciprocità, anche in deroga al requisito dell’anzianità contributiva minima di vent’anni”. Ciò è stabilito dall’art. 24, comma 7, primo periodo del decreto legge del 6 dicembre 2011, n.201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n.214 ( legge Fornero). Il nostro sistema previdenziale prevede (ad oggi) per i lavoratori italiani che, per avere diritto alla pensione di vecchiaia, sia necessaria un’anzianità contributiva di almeno vent’anni. Pena il non raggiungimento del diritto a pensione. A questo punto questa norma non sarebbe giusto chiederla anche per i lavoratori italiani di questo nostro Paese. Il PD è contro il popolo italiano e la destra, che oggi governa, è l’altra faccia della stessa medaglia. Sbagliamo?