Il 9 aprile 2024, presso il comune di Camugnano, in Emilia-Romagna, è esplosa la centrale idroelettrica di Bargi di proprietà della Enel Green Power. Nel disastroso incidente hanno perso la vita 7 persone ed altre 5 hanno riportato conseguenze gravi.

Per manifestare vicinanza verso le famiglie ed il loro territorio e al fine di esprimere cordoglio per i periti, sono stati scritti d’impeto ed in vernacolo i versi di seguito pubblicati e tradotti alla fine del componimento.

 

Poesia di Michele Carta

 

Pro sos mortos de sa centrale de Bargi.

 

 

Oie est die de tristura

pro sos chi sutta ‘e terra connottu ant disaura.

Incumentzande sunt sos sindacados a marciare

pro sa neche a callencunu inculpare.

Cantant oie su miserere

e fintzas a eris prandiant cun su mere.

Una cosa est a narre

chi custa prevessone istrana diat parre.

Prantos los ant a boghe prena

ma su chi pro issos contat est chi siat sa passientzia in domo anzena.

Sa prevessone a tottus si podet faghere

bastat chi sa parte issoro siat a cantare

e sos atteros sos de interrare

Chi sa presse semper est sa de torrare a papare cun su mere.

 

Per i morti della centrale di Bargi

 

Oggidì è un triste giorno

per chi è finito sottoterra e da lì non farà ritorno.

Iniziano ora i sindacati a marciare

per trovare qualcuno da incolpare.

Oggi cantano il Miserere

coloro che fino a ieri pranzavano con chi detiene il potere.

Una cosa c’è da dire

se strano vi sembra questo modo d’agire.

A squarciagola li hanno pianti

perché quel che davvero conta per loro è che le sofferenze gli stiano distanti.

Per tutti si può andare in chiesa

basta che il loro unico impegno sia cantare

mentre gli altri sono da interrare

la loro premura rimane soltanto di mantener del padrone l’intesa.

 

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