di Ingrid Atzei
Facendo seguito ad alcune segnalazioni provenienti sia da cittadini che da impiegati comunali, si rende necessario chiarire alcuni aspetti connotanti i moduli per le raccolte firme promosse dal Comitato Sardo per il No e dal Sindaco di Orgosolo.
Raccolta firme A: richiesta di Referendum Popolare Consultivo su Questioni d’Interesse Regionale.
La richiesta ha il seguente oggetto: “Volete voi che il paesaggio sardo terrestre e marino sia modificato con l’installazione sul territorio ed in mare di impianti industriali eolici e/o fotovoltaici per la produzione di energia elettrica?”
Così come specificato nei moduli forniti ai Comuni, in base alla Legge Regionale 17 maggio 1957, n° 20, art. 1, lett. F e ss:
Può essere indetto referendum popolare per […] esprimere parare su questioni di particolare interesse sia regionale che locale.
E, dall’art. 4 riportiamo:
La richiesta di referendum da parte degli elettori viene effettuata con la firma da parte di essi di fogli di dimensioni uguali a quelle della carta bollata, i quali devono contenere sul frontespizio, a stampa o con stampigliatura, la precisa dichiarazione della richiesta del referendum con la precisa indicazione della legge o dell’atto avente forza di legge o del regolamento atto o provvedimento amministrativo o delle singole disposizioni di essi di cui si chiede la abrogazione ovvero dei progetti di legge o di regolamento o di altri atti o provvedimenti amministrativi o questioni su cui si chiede il parere. Il promotore presenta istanza al Cancelliere della Corte d’Appello della Sardegna, il quale appone ai fogli il timbro a data della Corte d’Appello e la propria firma e li restituisce entro due giorni. Di quanto sopra il cancelliere redige regolare verbale, rilasciandone copia al promotore.
Gli elettori che intendono presentare la richiesta debbono apporre le loro firme nei fogli timbrati dalla cancelleria della Corte d’Appello indicando il nome, cognome, luogo e data di nascita ed il Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti.
Le firme debbono essere autenticate da un notaio o da un cancelliere o dal segretario comunale. La autenticazione deve contenere l’indicazione della data in cui avviene e può essere collettiva, foglio per foglio; in questo caso, oltre la data deve esservi indicato il numero delle firme contenute nel foglio.
I moduli vidimati dalla Corte d’Appello sono presentati all’Ufficio Protocollo. Passano, poi, all’Ufficio Anagrafe/Elettorale per essere resi disponibili ai sottoscrittori. Solo questi moduli potranno poi essere autenticati dall’incaricato comunale.
Non sono, pertanto, da ritenersi validi né moduli privi della vidimazione della Corte d’Appello, né moduli fotocopiati.
Raccolta firme B: Proposta di Legge Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna (cosiddetta Pratobello ’24)
Nei moduli fatti pervenire ai Comuni a mezzo PEC si chiarisce che l’oggetto è:
Proposta di Legge Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna – Norme urbanistiche in applicazione dell’art.3 lettera “f” dello Statuto Autonomo della Sardegna – Legge Costituzionale n.3 del 26 febbraio 1948 – Disposizioni normative urbanistiche relative all’insediamento di impianti fotovoltaici industriali a terra e eolici terrestri con recepimento di principi e obblighi di tutela e valorizzazione contenuti in programmi sovranazionali, nazionali e regionali.
All’art. 3 lettera f dello Statuto si legge:
In armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie […] edilizia ed urbanistica.
I moduli per questa raccolta vengono stampati dal Comune, che li vidima; su di essi fa apporre le firme ai sottoscrittori e poi autentica. In questo caso, la procedura da seguire è più snella e rapida perché non si devono attendere le 48 ore a disposizione della Corte d’Appello per la vidimazione. Tempi che, per ragioni non note ai promotori, si sono allungati nel caso dei moduli predisposti dal Comitato Regionale per il No.
Ciò detto, appare chiaro che le due raccolte firme, avendo due oggetti distinti e facendo riferimento e due norme differenti, seguono iter di presentazione diverse tra loro e non interscambiabili.
Auspichiamo di aver fatto chiarezza, sia per gli addetti comunali che per i cittadini, sui dubbi relativi alle differenti modalità di presentazione dei moduli.