di Ingrid Atzei

L’incontro svoltosi ieri in Regione tra istanze politiche da una parte e istanze dei Comitati dall’altra si è conclusa con un nulla di fatto. Non che ci aspettassimo una svolta epocale ma, addirittura, ci viene riferito che il sindaco di Orgosolo è uscito dal Palazzo tutt’altro che di buonumore. Segno che il solco tracciato non va nella direzione giusta e difficilmente potrà essere seminato.

Ora, i rappresentanti dei Comitati verranno auditi singolarmente ma l’assessore all’urbanistica, Francesco Spanedda, ha già chiarito, secondo quanto riporta Alessandra Carta su L’Unione Sarda, che il lavoro politico e quello della proposta di Legge cosiddetta di Pratobello ’24 possono essere complementari ma tenendo a mente che, per quanto sia condivisibile la tutela del paesaggio e del territorio, «La politica è chiamata a svolgere una funzione diversa dai Comitati». Ovvero tenere bene a mente il famoso “interesse pubblico prevalente”, che ha molto d’interesse ma non per il pubblico inteso come popolo.

Già così c’è il tanto per farsi un’idea della pessima disposizione d’animo con la quale d’ora in avanti tutte le parti affronteranno i confronti che seguiranno. Lo evinciamo chiaramente dal commento che il Coordinamento Gallura ha postato su Facebook in nottata:

Il sospetto è che, con questo invito, vogliate condividere la vostra triste sorte quando la Sardegna vi si rivolterà contro, appena avrete pubblicato il vostro “Decreto aree idonee” a cui già state lavorando. Sospettiamo che stiate cercando dei capri espiatori, insomma. Se noi ci siederemo al vostro tavolo e vi aiuteremo in questo spinoso compito, poi potrete dire: «Ah no, non è solo colpa nostra: anche i Comitati erano d’accordo con noi, lo avete visto tutti!».

E, ancora:

Allora la soluzione è semplice: come suggerisce anche l’ISPRA (che non è l’ultimo arrivato), per far fronte alla transizione energetica come richiesto dall’Europa basterebbe coprire una percentuale dei tetti, magari prediligendo quelli dei capannoni agricoli o industriali, e una percentuale di zone già antropizzate, impermeabilizzate, cementificate. Senza rovinare nient’altro. Ma non per arrivare ai 6,2 Gigawatt che vi siete lasciati dettare da Roma! Avete acconsentito a una cifra colossale di cui non abbiamo bisogno, che non c’è alcun motivo di accettare, che non abbiamo alcuna intenzione di lasciarci imporre. Figuriamoci se vi permetteremo di installarne di più, come avete in animo di fare!

E giusto perché il profondo malcontento dei Sardi non paia un capriccio di pochi da passar sottogamba, il Coordinamento sottolinea:

[…] Presidente […]. Lei le vede le persone in fila per firmare, sta contando le firme con ansia crescente. E lei AI SARDI DEVE RISPONDERE, non a quegli altri che stanno dietro le quinte senza nemmeno sapere come sia fatta la Sardegna. Non siamo disposti a sottostare ai vostri diktat.

E, casomai ancora non bastasse, per capire come stanno davvero le cose, ecco la cosiddetta “pallottola fumante”:

Ma c’è un altro motivo per cui non accetteremo mai di affiancarvi per definire le aree idonee: il fatto che queste aree idonee sono una truffa, forse la truffa maggiore di tutta questa brutta faccenda. Provate a leggere bene il decreto Draghi: «Le aree non incluse tra le aree idonee non possono essere dichiarate non idonee, in ragione della sola mancata inclusione nel novero delle aree idonee». È scritto in pessimo politichese, ma rileggendolo bene possiamo capirlo anche noi: se tu individui le aree idonee, quelle che escludi sono idonee lo stesso. Un genio, il signor Draghi!

Anche l’avvocato Zuddas del Comitato di Orgosolo ha commentato su Facebook l’esito dell’incontro:

[…] L’incontro si è rivelato come un’occasione in cui la Regione potesse fingere di ascoltare le istanze dei comitati. Insomma, si trattava di mantenere fede, nella forma, agli impegni che la Presidente Todde prese durante l’assemblea Anci di fine Luglio. Incontrare i comitati e dare a ciascuno la possibilità di parlare per 15 minuti. Nulla più, nulla meno. 

Dall’incontro è emerso che la Regione al di là delle frasi di circostanza non ha alcuna intenzione di avviare scontri istituzionali (richiesti da più parti) ma piuttosto di dare attuazione al decreto aree idonee.

[… ] La circostanza più grave è, tuttavia, rappresentata dall’ignorare il messaggio politico inviato da decine di migliaia di sardi che stanno sottoscrivendo la legge di iniziativa popolare.

[…] Il mio intervento è finalizzato a sollevare il problema politico che non si può più ignorare. 

E, per dirla fuori dai denti, l’avvocato ha concluso:

[…] La Presidente avviando il processo di attuazione del decreto aree idonee sta schiaffeggiando i Sardi.

[…] Poi alla fine dell’incontro dulcis in fundo. Siamo stati informati del fatto che tutti i tecnici che collaborano con I comitati, quindi geometri, ingegneri, architetti o avvocati, possono mandare i propri riferimenti per poter collaborare con la Regione al fine di consegnare le aree idonee al capo Italiano. Io ho altro da fare e collaboro solo con il popolo sardo.

Ovviamente, lo strascico di tanta insoddisfazione ha fatto rigirare tutti tra le proprie lenzuola per l’intera notte e, stamattina, al Porto di Oristano, Gianfranco Cau, tra i presidianti più attivi – al punto da aver collezionato, ci fanno sapere, ben due denunce nel tentativo di difendere la propria terra – ha reso noto, davanti ai giornalisti, quali aree i Comitati congiuntamente hanno ritenuto idonee all’installazione degli impianti cosiddetti Green. Riportiamo per intero il comunicato:

A seguito della convocazione dell’Assessorato degli Enti Locali Finanza e Urbanistica abbiamo redatto un elenco delle aree idonee che fossero compatibili con la sensibilità, la cultura, il substrato economico ma, in primis, con le esigenze paesaggistiche della popolazione locale. Lo studio è stato realizzato da esperti tecnici del settore energetico, da agronomi biologi e il contributo prezioso di associazioni ambientaliste. Il documento è stato condiviso ad ampia maggioranza e sottoscritto dai Comitati che rappresentiamo. Dopo tale impegno e lavoro possiamo felicemente concludere che le aree idonee sono state individuate tra le Alpi e Mazara del Vallo… Sardegna esclusa! Sicuri di aver svolto un gradito servizio alla RAS e autorità competente ci teniamo a disposizione per eventuali chiarimenti. ‎ 

Insomma, il messaggio più chiaro di così non potrebbe essere…

[Ringraziamo Luisa Cighetti per la preziosa ed instancabile collaborazione.]

2 pensiero su “Nessuna fumata bianca dal palazzo della Regione”
  1. Dobbiamo cacciare via questa presidente che ha forti interessi e palesi interazioni a che questi impianti vengano realizzati

  2. il conflitto di interessi che riguarda la
    TODDE è di una evidenza solare 😱 su che cosa si va a trattare? Non uno solo di quei mostri deve essere installato sul sacro suolo della Sardegna, ne’ nel suo mare👍👍👍👍

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