Di Claudio Loria
Il teatrino delle parti va avanti come da copione, con i vari personaggetti ad avvicendarsi sulla scena, per mettere in mostra uno spettacolo ad uso e consumo della plebe che, credendo che i personaggetti siano persone reali, si schiera a favore dell’uno o dell’altro. A seconda del proprio orientamento politico. Così mentre i personaggetti solleticano gli animi dei loro aficionados elettorali, lo spettacolo va avanti, fino alla sua naturale conclusione.
Fuor di metafora, i personaggetti sono tutti i politici coinvolti nella bruttissima faccenda della speculazione energetica in Sardegna, a partire dai protagonisti del governo Draghi, che sono, per grandissima parte, gli stessi del governo Meloni e della giunta Todde! Ad esempio, l’ex ministro dell’economia Giorgetti, nel governo Draghi, e l’attuale ministro dell’economia Giorgetti, nel governo Meloni.
E Alessandra Todde, viceministro di Giorgetti e attuale presidente della Regione Sardegna.
Procediamo con ordine: l’attuale presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, sbandiera ai 4 venti la legge regionale n. 5 del 2024, avente il roboante titolo
“Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”, con cui, all’articolo 1, si pone l’obbiettivo “di favorire lo sviluppo regolato e armonico degli impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili in armonia con le peculiarità e la conservazione del territorio regionale, nelle more dell’approvazione del Programma regionale di sviluppo (PRS), nonché dell’aggiornamento della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS), etc.
e che all’articolo 3, primo comma, recita:
Nelle more dell’approvazione della legge regionale di individuazione delle aree idonee ai sensi dell’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 (Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 1° dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili), etc.
Quindi il punto cruciale, deve essere chiaro una volta per tutte, NON E’ IMPEDIRE che la Sardegna diventi una Terra totalmente stuprata da una miriade di torri eoliche e di pannelli fotovoltaici.
No, il punto cruciale è individuare un modo per stuprare “elegantemente e parzialmente” la Sardegna, con lo charme della transizione energetica, e qualche parolina dolce sussurrata all’orecchio del Popolo Sardo: tranquilla Sardegna, ti stupreremo solo nelle aree idonee…
Mentre noi vediamo l’oggetto di scena, le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici, come in uno spettacolo di magia non vediamo il trucco: la transizione energetica, che comunque la Todde vuole portare avanti, solo regolandola un po’ per dare l’idea di aver combattuto la speculazione.
In ogni caso, il governo Meloni ha impugnato la Legge della Regione Sardegna n. 5/2024, con la scusa che questa legge eccede le competenze della Regione.
Chiaramente al governo Meloni non importa nulla delle sorti dell’Isola, altrimenti avrebbe già provveduto, non dico a ritirare, ma quanto meno sospendere le concessioni rilasciate dal precedente esecutivo, (al quale, la Meloni teoricamente si opponeva), per colloquiare, non solo con la giunta Regionale, ma soprattutto per interagire con i numerosissimi comitati di difesa del territorio, sorti spontaneamente negli ultimi mesi.
La Giunta Regionale, se solo ricordasse lo Statuto Speciale, potrebbe accorgersi che l’articolo 3 prevede quali sono le materie sulle quali la Regione ha potestà legislativa, tra cui rientrano la programmazione Urbanistica ed Edilizia.
Potrebbe quindi, anzichè individuare aree idonee, dare piena forza e validità al PPR, emanando una nuova Legge Urbanistica, al fine di vincolare definitivamente le parti di territorio oggetto degli appetiti finanziari degli speculatori energetici.
In questo momento, come molti sardi sanno bene, c’è una raccolta firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare, nota come Legge Pratobello, una Legge Urbanistica che, se approvata dalla Giunta Sarda, potrebbe immediatamente bloccare ogni futura installazione di qualsivoglia impianto FER.
Ma la giunta è sorda, cieca e muta, come ben evidenziato in questo articolo pubblicato sul nostro sito: https://www.democraziasovranapopolaresardegna.it/nessuna-fumata-bianca-dal-palazzo-della-regione/
Oltre alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare, nei comuni sardi è possibile firmare per indire un referendum consultivo, avente la finalità di chiedere ai Sardi se vogliono, oppure NO, l’installazione selvaggia di “parchi” eolici e fotovoltaici.
Ma se la voce popolare fosse ascoltata, non saremmo a questo punto.
Il teatrino a cui ho fatto riferimento all’inizio, se non fosse abbastanza chiaro, è questo: la Giunta Regionale e la sua Presidente Todde fanno finta di opporsi alla devastazione, con una legge di pseudo moratoria, che il governo centrale ha prontamente rigettato; la Todde e la sua Giunta, anche attraverso numerosi post sui social, ripetono continuamente che comunque la transizione energetica è da farsi, nelle aree idonee, ma è da farsi.
Il governo Meloni deve disperatamente ubbidire ai dettami europei, se vuole continuare a prendere i fondi del PNRR e quindi non ha la minima intenzione di non dare seguito ai diktat europei sulla falsa, menzognera e ipocrita transizione energetica. Sospendere o ritirare le concessioni rilasciate per l’installazione di nuovi impianti eolici o fotovoltaici non è nei programmi meloniani.
Come Democrazia Sovrana e Popolare, noi ci opponiamo ad ogni tentativo di ulteriore sfruttamento della Sardegna per fini speculativi legati all’energia, così come a qualunque altra forma di sfruttamento dell’Isola. Non ci interessano le vostre aree idonee, non ci interessa il revamping degli impianti, formula dietro la quale si nasconde, con la scusa della manutenzione, un ulteriore potenziamento degli impianti esistenti.
Come Democrazia Sovrana e Popolare, crediamo che il popolo sardo, vero sovrano dell’Isola, debba essere ascoltato come unico interlocutore dai politici di turno, con buona pace dei lobbisti e della loro ingordigia.
Come Democrazia Sovrana e Popolare Sardegna, abbiamo già espresso la nostra posizione politica a riguardo e non arretriamo di un millimetro https://www.democraziasovranapopolaresardegna.it/posizione-politica-dsp-sardegna-sulla-difesa-del-nostro-territorio/