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di Ingrid Atzei e Luisa Cighetti

La proposta di legge popolare tesa a limitare in maniera sostanziale ed esclusivamente alle aree già compromesse gli impianti eolici e fotovoltaici, esattamente quella proposta che ha raccolto quasi 211.000 sottoscrizioni – ovvero 200.000 in più rispetto a quelle necessarie per passare in Consiglio -, è osteggiata dalla Giunta regionale.

Prima, la Giunta s’è presa un tempo fin troppo lungo per contare le firme consegnate, come se uno scarto di 200.000 unità non bastasse di per sé a farla giungere sul tavolo del Consiglio; ed ora si ha conferma che quest’agire altro non era che un agevolare l’approvazione in via preliminare del ddl “Aree idonee” che renderebbe, di fatto, ininfluente la proposta di legge popolare. Neanche a dirlo, ddl con finalità contrarie e tutt’altro che compatibili con la Pratobello ‘24; in sfregio alla sacrosanta e sempre sovrana volontà dei Sardi. Infatti, sebbene la Governatrice ritenga di aver tenuto conto delle richieste giunte dai Comitati, evidentemente il malcontento dovrebbe fungere da “aiutino” per palesare che il Consiglio non ha imboccato esattamente la strada auspicata dai sottoscrittori.

Ieri, considerata la sordità e l’ottusità del Consiglio, oltre al presidio presente ormai da giorni sotto al Palazzo del Regione, 12 donne sarde, indomite da millenni, hanno occupato l’aula del Consiglio in qualità di apostole della volontà popolare che pretende di non essere ignorata, di non essere emarginata, calpestata e sottomessa alla brama cieca e spietata delle multinazionali che considerano la Sardegna uno scrigno di tesori da depredare e, quel che aggiunge danno al danno, senza nemmeno curarsi d’informare dettagliatamente sui progetti e le mire reali delle multinazionali stesse impegnate nell’accaparramento di suolo e specchi d’acqua isolani. Al riguardo, è interessante ascoltare l’intervento dell’onorevole Alessandro Sorgia [1], assieme al quale, in mattinata, la minoranza tutta presenterà alla stampa la proposta che s’intende portare in aula a difesa proprio del testo della Pratobello ’24.

Intanto, per le dodici apostole si è trattato di una notte d’attesa e nervi saldi con tre di loro che hanno dovuto, per diverse ragioni, allontanarsi dal gruppo di temerarie. Queste donne hanno bisogno di tutto il supporto popolare possibile. Chi può si unisca al presidio pacifico sotto la RAS e chi non può faccia un gesto solidale: stia assieme a loro con il cuore (vedasi copertina del presente articolo). Un giorno, se queste coraggiose sarde vorranno, i loro nomi andranno riportati nei libri di storia perché il valore del loro gesto è immenso. Le donne sarde contro le multinazionali del cosiddetto green; eroine moderne da ringraziare!

 

[1] https://vimeo.com/1029382064

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