Di Claudio Loria
In queste settimane, assistiamo impotenti e con enorme sconcerto all’inizio della devastazione del Territorio Sardo, ad opera di multinazionali titolate a installare mega impianti eolici e fotovoltaici.
Tra le principali società coinvolte nei progetti, troviamo Vestas Wind Systems, Enel, Erg e Acciona energia, tutte impegnate nella costruzione di parchi eolici on-shore e off-shore.
Nel porto di Oristano, da oltre un mese, stazionano le parti per la costruzione delle prime gigantesche e mostruose pale eoliche, che, secondo un articolo dell’Unione Sarda di aprile 2024, saranno alte oltre 200 metri, quando installate a terra, mentre supereranno i 300 metri di altezza se off-shore, ossia installate in mezzo al mare.
La somma di tutte queste installazioni supera le 3.600 unità.
Se a tutto questo aggiungiamo anche che sono previste installazioni di pannelli fotovoltaici, che andranno a occupare una superficie di quasi 69.000 ettari…, si avete letto bene “sessantanovemila ettari”, si può capire che la Sardegna così come la conosciamo è destinata a sparire per sempre.
Il nostro territorio distrutto per sempre. La nostra Natura distrutta per sempre. La nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni distrutte per sempre. La nostra agricoltura, i nostri allevamenti compromessi per sempre.
Come è potuto accadere tutto questo? Come si è arrivati alla programmazione di questo scempio?
Ve lo dico senza giri di parole: la colpa è del governo Draghi e dei suoi ministri, a cominciare da quello che era il ministro della Transizione Energetica (mai nome fu più infausto e ingannevole), Roberto Cingolani, dei sottosegretari e, in special modo, di tutti quei partiti di malaffare che sostenevano il governo in Parlamento. E anche di quelli che erano formalmente all’opposizione e che ora si trovano al posto del drago malefico (e maledetto)! E, in ultima analisi, delle istituzioni preposte al controllo di legittimità di questi provvedimenti, che invece li hanno legittimati con le loro firme apposte in calce.
Il “decreto semplificazioni” prima e il “decreto aiuti” dopo sono gli strumenti legislativi con cui si è data la stura alla distruzione della Sardegna e non solo.
Il decreto legge semplificazioni, specialmente nella parte seconda, si occupa delle disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure amministrative: il titolo 1 è dedicato alla “transizione ecologica e velocizzazione del procedimento ambientale e paesaggistico”, i cui capi da uno a cinque sono dedicati rispettivamente a: valutazione di impatto ambientale di competenza statale (capo 1), regionale (capo 2), competenza in materia di VIA, monitoraggio e interpello ambientale (capo 3), VAS (capo 4) e disposizioni in materia paesaggistica (capo 5). Mentre i capi sesto e settimo sono dedicati alla accelerazione delle procedure per le fonti rinnovabili ed all’efficientamento energetico.
Il decreto legge aiuti, invece, all’articolo 7 prevede che il Consiglio dei Ministri possa avocare a sé maggiori poteri sulle concessioni per impianti rinnovabili. Quando si pronuncia su determinati tipi di impianti (soprattutto quelli più grandi), le sue decisioni “sostituiscono ad ogni effetto il provvedimento di VIA” (la Valutazione di Impatto Ambientale).
E nulla possono il parere negativo della Soprintendenza ai beni culturali o le limitazioni previste dal PPR, il Piano Paesaggistico Regionale. Il parere negativo della Regione? Non è vincolante. Dite tutti i NO che volete, il governo prosegue per la sua strada.
Le autorizzazioni per l’installazione delle pale eoliche e degli sterminati campi di fotovoltaico sono state rilasciate per rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per la transizione energetica. La Regione Sardegna, nonostante le sue prerogative di autonomia, è stata in gran parte esclusa dal processo decisionale. Il governo Draghi ha infatti utilizzato strumenti normativi straordinari, quelli menzionati sopra, per aggirare le resistenze locali.
Perciò capite bene che: Semplificazioni, Aiuti…. Belle parole, ma piene di ipocrisia, utili per nascondere le vere intenzioni e cioè rendere la nostra Isola un inferno!
E non fatevi ingannare dal patetico tentativo di moratoria dell’attuale governatrice della Regione Sardegna, Alessandra Todde; è ben consapevole che le moratorie, in Italia, non hanno mai fermato alcunché! Sono buone solo a dare il contentino alle persone che ci credono, cosicché possa dire “vedete, io ci ho provato, ma non mi hanno ascoltato”. Ricordiamoci che la Todde era viceministro all’economia nel governo Draghi, è sempre stata consapevole e complice di questo scempio, con buona pace di chi, in campagna elettorale, pensava che fosse migliore del governatore uscente.
Facce diverse, stessa medaglia.
È necessario, anzi è fondamentale ragionare e capire un semplice dato di fatto: la Politica è la chiave di tutto.
Ma la colpa non è solo ed esclusivamente del governo Draghi.
Se siamo in queste condizioni, è bene ammetterlo, è anche colpa di noi cittadini elettori che oramai ci disinteressiamo delle questioni politiche, che votiamo solo, è il caso di dirlo, per partito preso, mossi da un fanatismo paragonabile al tifo calcistico, perché quelli che voto io sono migliori di quelli che voti tu! Ci facciamo condizionare dal nome ridondante, quando quel nome è solo un fedele esecutore di ordini sovranazionali e non certo custode degli interessi degli italiani.
Siamo in queste condizioni perché ci “fidiamo” del partito che ci siamo scelti e non chiediamo conto del relativo operato, che sia al governo o all’opposizione!
Siamo in queste condizioni perché abbiamo accettato che il dibattito politico, nei media televisivi e cartacei, si sia impoverito e ridotto alla formulazione di slogan, con fazioni che si urlano addosso, rinunciando ad ogni minima forma di analisi critica e ragionamento logico.
Siamo in queste condizioni perché alle elezioni europee votiamo per una delinquente, occupatrice abusiva di case, che va in un paese straniero armata di tirapugni ad aggredire i poliziotti locali. Oppure votiamo per un militare che ha auto pubblicato un libercolo pieno di luoghi comuni da bar, di affermazioni tese a grattare la pancia e i peggiori istinti delle persone, senza nessuna analisi politica degna di questo nome, e lo esaltiamo come modello da seguire. Secondo voi questi personaggi costruiti mediaticamente, che consapevolezza hanno e avranno delle trame di Bruxelles? In che modo pensate che possano tutelare i nostri interessi nazionali?
E questo discorso vale ancor più per la politica interna.
Oggi fanno questo perché i partiti che avevamo votato, da destra a sinistra, erano tutti schierati con Draghi e hanno appoggiato queste schifezze. Anche se oggi, che siano al governo o all’opposizione, provano a rifarsi una verginità.
Fin quando non matureremo una nuova e vera consapevolezza, fino a quando non eserciteremo un controllo serrato sui nostri rappresentanti, chiedendo conto di ogni singolo respiro che fanno, fin quando non pretenderemo che rispettino fedelmente quanto promesso in campagna elettorale, allora ci troveremo sempre più alla mercé di lor signori!
Con troppa disinvoltura è stata data fiducia, negli anni, a chi prometteva di aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, e, elezione dopo elezione, tradiva regolarmente quanto promesso.
Con troppa disinvoltura è stata data fiducia, negli anni, a chi prometteva di voler uscire dalla UE, dalla NATO e di voler mettere gli italiani al centro della propria azione, e poi ha votato convintamente per il dragone malefico e i suoi provvedimenti liberticidi e a favore della guerra!
Con troppa disinvoltura è stata data fiducia, negli anni, a chi prometteva di difendere gli interessi dei lavoratori, della sanità, della scuola e poi ha votato le peggiori schifezze di Draghi, Conte, Gentiloni, fino ad arrivare a Monti. E mi fermo qui.
Siamo in queste condizioni perché abbiamo ceduto la nostra Sovranità ad organismi sovranazionali, UE e NATO in primis, le cui decisioni si riflettono sulla nostra vita quotidiana. Quando la spesa al supermercato o le bollette o la benzina aumentano, si tratta di ripercussioni interne di scelte politiche prese non in Italia. Quando la sanità ogni mese perde di qualità, efficienza e assistiamo alla diminuzione costante di posti letto, lo dobbiamo alla imposizione di rigidi paletti finanziari della Unione Europea, buoni solo a rassicurare gli speculatori finanziari sul nostro debito pubblico!
La via d’uscita dal fango politico è una sola: dare voce, forza e sostanza a Democrazia Sovrana Popolare, unendovi a noi, lavorando insieme per far conoscere la bontà della nostra visione politica, per ridare forza e potere al Popolo Sovrano, per rompere gli schemi di una classe politica meschina, piegata agli interessi dei centri di potere economico-finanziario sovranazionali, che, per la loro cupidigia e sete di denaro, vogliono assoggettare le popolazioni, gli Stati e i governi.