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di Ingrid Atzei

Un piccolo Big Bang geografico intriso di ideologia ha creato a matita i futuri recinti dei popoli divisi e umiliati. Gaza e i suoi oltre due milioni di persone, prima di essere inquadrati nel mirino di un bombardiere, erano già stati solo dei grumi di grafite abrasi da una gomma da cancellare nella stanza dei pianificatori. Non era l’unica cancellatura.

Con queste parole Pino Cabras mette a fuoco la tragedia umana, materiale e storico-culturale che ha come teatro la Striscia più ambita da Netanyahu.

Nel suo nuovo volume Contro il “Sionismo Reale” – Diario dell’infamia genocidiaria del XXI secolo l’autore affronta il tema di quello che definisce l’homo videns di fronte all’ingiustizia, ovvero l’essere umano testimone diretto e in tempo reale dei fatti storici video-documentati. Nel caso specifico, l’ingiustizia di un abuso di potere che disprezza ogni sovranità con l’intento di cancellare un’etnia, una storia, un background culturale. Nelle parole riportate nel volume e pronunciate da Daniella Weiss, capo del movimento dei coloni israeliani, si evidenziano l’intento di pulizia etnica di Israele verso i Palestinesi e la loro totale cancellazione come esseri umani:

I coloni vogliono vedere il mare. Questa è una richiesta logica e romantica. Gaza deve essere cancellata in modo che possiamo vedere il mare.

A questa dichiarazione non ci sono ulteriori commenti da aggiungere.

Nella prima parte del volume, Pino mostra tutte le facce della manipolazione in capo alla narrazione mainstream (leggi giornalisti appiattiti su una professionalità di comodo) che trasforma in vittima il carnefice; nella seconda parte del volume, vengono riportati post, commenti ed articoli che cristallizzano testimonianze storiche dei fatti e delle dichiarazioni rese dal 7 ottobre 2023 al 21 novembre 2024.

Nella prima parte, dalla Israel Lobby, organizzazione di manipolazione e influenza di vasta portata che, attraverso l’hasbara[1], difende l’immagine di Israele all’estero si passa alla spiegazione di ciò che l’autore intende per Sionismo Reale – ovvero la realizzazione concreta del Sionismo e non la sua facciata ripulita e lucidata – e del suo dichiarato obiettivo: frantumare i BRICS sul versante arabo e su quello indiano.

Nella seconda parte, quella relativa alla sezione diaristica, l’autore ci spiega che ciò che compone è il ritratto a caldo del Sionismo Reale, reso possibile proprio dal fatto che siamo nell’era dell’homo videns e, come sottolineato nel volume:

Questa volta non potremo dire che non sapevamo: oggi possiamo vedere tutto mentre accade.

Lampante l’accusa implicita dell’autore che lascia senza via di scampo coloro che si stanno pascendo di certezze affatto tali e foriere solo di mostruosità.

Densissimo di richiami teorici, sebbene molto ben integrati nei testi, il volume appare nella doppia veste di diario e di strumento pedagogico-maieutico che consente ad ogni lettore di approcciarsi al dominio scenico tipico di ogni ideologia estremista volta a plasmare con menzogne, finzioni, narrazioni artefatte, censure, repressione e violenza le menti del pubblico globale. E, a tal proposito, il diario si avvia alla conclusione con queste sagge parole:

Se accettiamo il ruolo di spettatori, saremo scritti nella storia come complici. […] La libertà di parola è il contrario dei vestiti: più si usa meno si sgualcisce. Siate sovrani dell’accesso alla libertà per essere sovrani in ogni ambito.

Lette queste parole a conclusione del libro, la mente corre subito a tutte le volte in cui, scherzosamente ma neanche tanto, Pino definisce Tele Netanyahu le narrazioni profuse dal mainstream, in quel gioco di registri e di stile che gli riesce benissimo e attraverso il quale emergono a tratti delle descrizioni poetiche alternate a sfumature vivacemente e spregiudicatamente esilaranti pur nella drammaticità dei fatti oggetto di riflessione.

 

Contro il “Sionismo Reale” – Diario dell’infamia omicidiaria del XXI secolo di Pino Cabras, edito da Visione Editore

Anno 2025

Pagine 166

In vendita nella sezione shop di VisioneTV e in altri canali on line al costo di 18,90€.

[1] La macchina di propaganda israeliana.

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