Domenica 29 settembre, a Tramatza, nella sala congressi dell’Anfora hotel, alla presenza di circa 200 partecipanti, si è tenuto il I° Congresso sardo di Democrazia Sovrana Popolare.
Tanti gli interventi proposti e tutti di grandissimo interesse. Il primo relatore è stato Alessandro de Curtis, vicepresidente della sezione DSP di Olbia e comandante dell’aviazione civile in pensione, che ha affrontato il tema della giustizia in Italia.
A seguire Tamara Di Iorio, in forza alla medesima sezione, ha affrontato il tema delle alternative davvero green in confronto al falso green sbandierato come soluzione imprescindibile ed inoppugnabile per la produzione di energia da fonti non inquinanti.
Di grandissimo interesse il tema posto da Davide Fadda, in rappresentanza dei presidianti del Porto di Oristano, che ha evidenziato quanto questa speculazione non solo non sia vantaggiosa dal punto di vista ambientale ma nemmeno da quello economico. “Ogni nuovo pannello fotovoltaico impiantato sui nostri tetti – per esempio – aumenta gli oneri di sistema e questo fa aumentare la bolletta energetica”, ha puntualizzato.
Molto articolato, seppur breve per ragioni di tempo, l’intervento dell’avvocato Salis, appartenente al Comitato sardo per il NO, che ha analizzato il rapporto esistente tra l’imposizione di un metodo di produzione energetica arbitrariamente definito ecologico e il consistente rischio di vedere limitate le proprie scelte di vita.
Toccante l’incipit del successivo intervento proposto dal giornalista e dirigente nazionale di Movimento Indipendenza Simone Spiga che ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime di Gaza e ha poi affrontato il legame imprescindibile che lega l’indipendenza dei popoli alla loro sovranità.
Immediatamente dopo è intervenuto il dottor Fawzi Ismail dell’associazione Sardegna-Palestina che ha documentato con immagini terribili la devastazione compiuta solo poche ore prima a Beirut e ha affrontato dal punto di vista storico, oltre che geopolitico, il rapporto tra Israele e Palestina.
Tutta la sala ha voluto far sentire la propria solidarietà al popolo Palestinese, tributando un caloroso applauso al dottor Fawzi alla fine del suo appassionato intervento.
Un breve reading della poetry slammer Maria Teresa Meloni, impegnatissima nel presidio di Selargius contro l’avanzata di Terna e ormai noto come La rivolta degli ulivi, ha impreziosito questa prima trance d’interventi che si è conclusa con la testimonianza di Inna Backman, vice presidente dell’associazione sardo-russa, che ha descritto le discriminazioni cui lei, la sua famiglia e la sua associazione sono andati incontro da quando l’Occidente ha deciso d’interrompere ogni forma di rapporto amicale e collaborativo con la Federazione Russa.
Nella sezione dedicata alle iniziative specificamente portate avanti contro la speculazione energetica sono intervenuti sia l’avvocato Michele Pala, rappresentante del comitato sardo per il NO e promotore della raccolta firme per il relativo referendum consultivo, che l’avvocato Michele Zuddas in rappresentanza della proposta di legge cosiddetta Pratobello ’24, descritta nella sua forma essenziale come uno strumento anticolonialismo. In collegamento da remoto è poi intervenuto anche il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis che ha raccontato del suo impegno costante contro questa nuova forma di colonialismo che alletta con il denaro i proprietari dei terreni individuati per gli impianti a FER.
Non sono mancati, nella terza sezione della mattinata, gli interventi dei dirigenti sardi del partito: il coordinatore Nicola Sanna, che è intervenuto con un commosso discorso sull’importanza di essere con DSP per dare un senso a ideali che, senza una forza politica strutturata alla base, rischiano di restare muti desideri che non potranno garantire speranza di un futuro dignitoso alle generazioni che verranno e alla nostra terra; il vicecoordinatore Claudio Loria che, con un excursus molto apprezzato, ha affrontato tutte le ragioni pratiche, quotidiane ma anche valoriali e di respiro più internazionale, che hanno dato un senso alla scelta di stare con DSP; e i diversi presidenti di sezione Antonio Sanna, con un discorso che ha più volte rimarcato l’importanza politica del Congresso sia per il partito che per il territorio, Annibale Serra, che ha evidenziato come ogni forma di signoraggio sia l’esatto opposto di una sovranità monetaria, e Ingrid Atzei, che ha proposto una lettura in chiave necropolitica della speculazione energetica che si sta consumando in Sardegna.
Nel corso della giornata, oltre al già citato intermezzo poetico, gli interventi politici sono stati impreziositi da altri importanti momenti culturali: la mostra Berlino, il passato presente. Ritratto della capitale della DDR nel XXI secolo del fotografo Pierluigi Colombini e l’interpretazione della poesia in limba intitolata Pro sa die de DSP, scritta dallo storico e archivista di origine ovoddese Michele Carta e interpretata da Giovanni Mura, Annibale Serra, Ingrid Atzei e Tamara Di Iorio. La poesia ha voluto essere anche un omaggio a tutti i Michele presente in sala nel giorno del loro onomastico.
Nel pomeriggio, prima delle votazioni della squadra regionale del partito, che hanno visto riconfermati nei propri ruoli il coordinatore, il vicecoordinatore e il tesoriere Alberto Raspa, sono intervenuti il responsabile esteri DSP Pino Cabras che ha affrontato il tema della pace analizzando il punto di vista di coloro che definisce i “no pax” ovvero coloro che affrontano, senza la piena consapevolezza di cosa ciò significhi, lo sgretolamento dei rapporti con la Russia e le devastazioni in Medio-Oriente comportandosi da servetti buoni, persino minimizzando il rischio nucleare e delineando l’assurdità dei favorevoli alla speculazione energetica che adducono a ragione del loro sì la bizzarra riflessione che gli impianti a rinnovabili inciderebbero sull’1% del paesaggio come a dire che non ne cambierebbero i connotati; come se i nuraghi, che certo non occupano ogni centimetro dell’Isola, non fossero comunque caratteristici del nostro paesaggio…
In collegamento da remoto, i fondatori del partito Marco Rizzo – in clinica per sottoporsi ad un intervento ad una mano – e Francesco Toscano – impossibilitato ad essere presente per ragioni familiari -. I fondatori del partito hanno delineato, con focus differenti, lo scenario politico attuale e quali sono le linee guida che DSP propone per definire un quadro di respiro geopolitico improntato su rispetto e pacifiche collaborazioni tra Stati e partner esteri. Da parte di Marco Rizzo molta importanza è stata data al tema della sovranità declinata in chiave energie rinnovabili, mentre da parte di Francesco Toscano il caposaldo della sovranità è stato riproposto come esigenza di costruire e ricostruire rapporti bilaterali seri e duraturi con i partner politici che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale e che non vogliono, a ragione, sentirsi schiacciati dall’imperialismo di matrice anglo-americana. La promessa dei due Big di partito è di poter essere presto presenti in Sardegna per abbracciare da vicino gli iscritti, i simpatizzanti e coloro che cominciano a conoscere DSP e stanno maturando l’idea di considerarla un faro per naufraghi dispersi nel mare delle banalità politiche che, quando danno non fanno, soluzioni efficaci non portano.
In conclusione dell’intensa giornata il bilancio può descriversi come positivo: DSP ha avuto modo di mostrare quando rapido ed importante sia il proprio radicamento nel territorio, quanto sia ogni giorno più consistente e quali e quante fondamentali relazioni stia stabilendo con associazioni, comitati e realtà attive in Sardegna sia sul fronte del contrasto alla speculazione energetica che della vicinanza a popoli oggi vittime dell’ottusità occidentale. Il sentimento generale, sia in platea che tra gli organizzatori, era di positività e ha già fatto emergere nuove proposte di collaborazione che vanno ad unirsi all’affetto, al sostegno, alla vicinanza e alla simpatia che in tanti, fin dai mesi scorsi, hanno manifestato nei confronti del partito.
Grazie a tutti i presenti che hanno, peraltro, potuto conoscersi meglio durante il ricchissimo ed apprezzatissimo buffet proposto dall’organizzazione. Grazie ai collaboratori che durante l’evento hanno dovuto lavorare senza sosta per accogliere gli ospiti, per dare loro indicazioni e farli sentire sicuri. Grazie, infine, a tutti gli organizzatori che hanno fatto sì che ci si sentisse tra amici e che conoscersi o ritrovarsi fosse un momento gradito e gradevole.
Avanti con DSP!