di Luisa Cighetti
Riconosco tranquillamente quando commetto un errore (in questo caso di valutazione).
In cuor mio avevo espresso una valutazione negativa sulla partecipazione del Presidio del Popolo Sardo al carnevale (non mi sembrava opportuno associare una cosa seria come la lotta alla speculazione energetica a un evento goliardico come il carnevale) e invece, scorrendo gli articoli e le impressioni del pubblico, mi devo ricredere.
La partecipazione è stata come un pugno nello stomaco! Tant’è che non si parla quasi d’altro, perché l’impatto emotivo non ha avuto eguali. Né nel drago che ha vinto, né nel carro, pure bellissimo, a tema speculazione energetica intitolato Le invasioni barbariche al quale va, comunque, un grande plauso per l’impegno e per il risultato artistico.
Su tutto, cionondimeno, ha vinto la compostezza di poche decine di attivisti vestiti alla bell’e meglio di nero o addirittura con la sola felpa rossa del presidio. Il messaggio è arrivato esattamente come un pugno nello stomaco perché assolutamente diverso da tutto il contesto del carnevale.