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di Ingrid Atzei

Terminata in anticipo la raccolta firme per chiedere l’indizione del referendum consultivo promosso dal Comitato per il NO, con il quale s’intende dare la parola ai Sardi in merito all’approvazione o meno della speculazione energetica che si sta compiendo in Sardegna.

Il Comitato, informando direttamente con il comunicato stampa che leggete in copertina, ha deciso di presentare le firme in Corte d’Appello in anticipo rispetto al naturale termine dei tempi della raccolta, consapevole che ciò che conta è ora dare la parola al popolo isolano.

«Quelle che conteranno per far sentire forte il grido di dissenso nei confronti della depredazione del nostro territorio saranno le persone che si recheranno ad apporre il proprio segno sul NO del quesito referendario», spiegano gli avvocati.

L’avvocato Pala e il suo team sono convinti che questa sia l’unica strada percorribile per contrastare i colonizzatori del falso green ed anche per bloccare tutti coloro che vorrebbero individuare aree idonee nelle zone già compromesse da precedenti lavorazioni industriali, come le cave abbandonate, piuttosto che utilizzare gli stanziamenti della Comunità Europea in favore di progetti di bonifica che restituirebbero il territorio alla propria naturale vocazione, quella rurale.

Il 10 settembre, dunque, l’avvocato Pala ha depositato in Corte d’Appello il cospicuo “bottino” di firme che ha superato abbondantemente le 10.000 necessarie per avviare l’iter referendario. Contate, infatti, le sottoscrizioni, la Corte d’Appello le trasmetterà all’Ufficio per il Referendum presso la Presidenza della Regione e, verosimilmente, il Referendum verrà fissato in una data compresa tra aprile e maggio 2025.

Fino ad allora sarà importante seguire gli aggiornamenti che il Comitato condividerà nella propria pagina Facebook Comitato Referendario Per Il NO.

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