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di Alessio Canu

Un paio di anni fa spopolava una miniserie, Chernobyl, dove l’attore che interpretava il protagonista, il chimico Legasov, davanti alla commissione d’inchiesta che indagava sul disastro nucleare omonimo, dichiarava: «Quando la verità ci offende, mentiamo; mentiamo fino a dimenticarci che esiste una verità. E ogni menzogna che diciamo è un debito alla verità, presto o tardi quel debito va pagato». Cambiare posizione è possibile, è naturale; d’altronde chiunque di noi non smette mai di imparare e di affinare posizioni o opinioni in base al mutare delle situazioni e delle conoscenze che acquisisce.

Ma nella battaglia che è in atto da molti mesi abbiamo visto diverse figure che hanno provato a screditare la lotta dei Comitati, degli attivisti e dei Pratobelli. Deve essere chiaro a queste figure che, se getti discredito sui tuoi antagonisti, questi difficilmente porgeranno l’altra guancia. Quindi come da me già scritto altrove, incassino il colpo e pensino, piuttosto, a recuperare la fiducia che si sono sciupati da soli nell’eseguire pedissequamente l’ordine di scuderia loro impartito.

Molti dei loro tifosi politici accusano il Comitato Pratobello di essere asservito alla destra e di avere al proprio interno fascio-leghisti, evidentemente qualcuno è portato a desumere questo quando si trova a confrontarsi con persone che contestano civilmente delle scelte politiche sciagurate… Ma la più infame e ingiusta delle accuse è l’essere dei cortigiani al soldo del carbone e del metano, di ostacolare la rivoluzione green e, magari, di essere nostalgici dello smog industriale inglese stile anni ‘50. Sulla mia pagina Facebook avevo accennato alla possibilità che le centrali termoelettriche italiane non vengano dismesse per via dell’interessamento di alcuni fondi americani nell’allocare data center ad uso dell’Intelligenza artificiale.[1] Ma ora bisogna smontare un altro tassello della sgangherata teoria di questi ultras politici.

«In Sardegna, abbiamo bisogno di completare il piano di gassificazione dei nostri territori, al fine che le imprese dell’agroalimentare e le PMI abbiano l’energia termica per abbassare i costi energetici, e possano essere più competitive sui mercati». Queste non sono le parole di un Pratobello, ma dell’attuale Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Piero Comandini (PD), scritte il 10 luglio 2021 (in pieno Governo Draghi, sostenuto anche da PD e M5S), quindi non sono di un esponente qualsiasi, ma della seconda carica istituzionale sarda.[2] 

Tra i supporters e i rappresentanti del Campo Largo, in molti dovrebbero fare pace con se stessi, visto che addebitano tutto questo al Comitato Pratobello. Che poi Comandini abbia cambiato idea ci può stare, ma la memoria storica dice che chi sosteneva la metanizzazione della Sardegna non era e non è il fronte dei Pratobelli, semmai quello opposto.

E ancora: «(…) la politica energetica dei Sardi non può essere decisa con Decreti Ministeriali senza coinvolgere le forze sociali e istituzionali dell’Isola, che mirano solo a realizzare interessi e opportunità per chi sta fuori dalla Sardegna, sfruttando il nostro territorio e l’ambiente». Come mai allora, l’altro giorno, la Legge Pratobello 24 è stata destinata ad un processo ordinario che tenterà di affossarla invocando una ripetitività della materia, già trattata, a detta della Commissione pertinente, dal DDL 45? Perché le cose sono tre: 1) Comandini dovrebbe essere il primo dei Pratobelli; 2) in Commissione hanno “scatafasciato” questo suo principio; 3) c’è stata un’inversione a 180 gradi, simile alla folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco.

E vi ricordate quando al governo della Sardegna avevamo l’inerte Giunta Solinas? All’epoca c’era chi denunciava la speculazione energetica che si stava per abbattere sulla Sardegna. Ne chiedevano conto Deriu e Meloni a nome di tutti i Consiglieri del centrosinistra allora in Consiglio Regionale e all’opposizione;[3] poneva il quesito anche Li Gioi,[4] che domandava all’allora Giunta di presentare le opposizioni al progetto per un parco eolico off shore da realizzarsi davanti a diversi tratti della Costa Smeralda. Cosa è cambiato da allora ad oggi? Perché siamo passati, da posizioni sacrosante a difesa della nostra Regione, a respingere una legge giusta come la Pratobello?

E qui ritorniamo alla miniserie Chernobyl: «Quando la verità ci offende, mentiamo; mentiamo fino a dimenticarci che esiste una verità. E ogni menzogna che diciamo è un debito alla verità, presto o tardi quel debito va pagato».

 

[1] https://www.facebook.com/share/p/YEKLis9QQCdcVrJN/

[2] https://www.facebook.com/share/p/eEH2HsLwMnrC5zpk/

[3] https://www.logudorolive.it/parco-eolico-olbia-siniscola-centrosinistra-chiede-solinas-stop-progetto/

[4] (https://www.logudorolive.it/li-gioi-m5s-chiede-consiglio-regionale-straordinario-contro-invasione-pale-eoliche/?fbclid=IwY2xjawGMTIJleHRuA2FlbQIxMQABHZkCaASSt56IvF_jVgDBj68o5o53S9Dcam7haS1m86v01BU07cGZEZsGxQ_aem_hiMGZAvKAqWpphRsJPI8uw

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