di Alessio Canu

Più ci addentriamo nella discussione sulla speculazione energetica e sulla tutela del nostro territorio, più escono fuori elementi che avvalorano le nostre tesi e le nostre idee, smontando, invece, quelle di chi ci sminuisce o vede nel nostro opporci proteste eterodirette. Ci sono diversi elementi che ci confortano sul fatto di essere dalla parte giusta e per una protesta sacrosanta.

Il 2 ottobre, alla manifestazione di consegna delle sottoscrizioni per la proposta della Pratobello ’24, c’erano diverse sedie riservate ai capigruppo regionali e una in particolare riservata alla Presidente della Regione. Ebbene, quelle sedie sono rimaste vuote, ma avremmo gradito una loro partecipazione perché ci sono delle cose da spiegare. È, infatti, emerso il video di un intervento della Presidente Todde ad un incontro pubblico[1] nel quale parla di incostituzionalità della Legge Pratobello ‘24 e del fatto che la cosa che teme di più è il vuoto normativo, intendendo che ci sarebbe, in caso di approvazione della proposta di legge, una falla che determinerebbe l’impugnazione da parte del Governo centrale. Ecco, diciamocelo: tale prospettiva è falsa.

Ad ora ciò che, effettivamente, è stata impugnata è la mirabolante moratoria della nostra Governatrice; panacea, a detta sua e dei suoi tifosi, di tutti i mali della speculazione energetica. S’è visto; pochi giorni ed è stata impugnata senza tanti riguardi da Roma. La legge sulle aree idonee si rifà all’ambito paesaggistico dove prevale l’interesse statale, per via dell’interesse prevalente stabilito dalla Legge Draghi e per via della sentenza della corte Costituzionale, già citata in un mio post,[2] la quale afferma come in ambito paesaggistico la competenza non è esclusiva della Regione. Cosa alquanto paradossale dal momento che detta competenza pertiene all’ambito urbanistico, come stabilito dall’articolo 3 dello Statuto Sardo. Fa strano che la Presidente faccia orecchie da mercante su questo punto… Mi ricordo che, a Maggio 2023, ci fu a Macomer un incontro che verteva sull’Autonomia Differenziata, dove la stessa Todde lamentava la scarsa applicazione dello Statuto Sardo.[3] A mesi di distanza e alla prova del nove la sua capacità analitica è completamente insufficiente. E le cose sono due:

  • o lei e il suo entourage non sanno che pesci pigliare (e sarebbe preoccupante)
  • o ci sono ragioni dietro al rifiuto di considerare la Pratobello ‘24 una norma che richiami all’urbanistica e non al paesaggio. Roma richiama all’ordine, per esempio?

La Todde dovrebbe ricordarsi che la sua elezione, otto mesi fa, è stata permessa dai voti sardi, non da quelli romani. E, magari, interventi così veementi li avrebbe dovuti fare a Cagliari il 2 ottobre, quando i suoi concittadini la attendevano assieme ai capigruppo nella piazza sottostante il Consiglio Regionale.

Riguardo il vuoto normativo che tanto aborre avrei da fare una domanda: la legge 53/2021[4] era in vigore già da più di due anni (a seguire la 199/2021) quando è stata ufficializzata la candidatura della Todde alla Presidenza della Regione – molto probabilmente la candidatura era stata pensata e caldeggiata da prima – e allora come mai dal 2021 al 2023 essa non lanciò nessun allarme né alcun avviso sui rischi legati al vuoto normativo seguito alla pubblicazione del “Decreto Draghi”? Visto che l’allora Giunta (con la sua parte politica ora all’opposizione) non aveva compiuto passi significativi per scongiurare questo pericolo, perché non se ne preoccupò lei lanciando un qualsiasi allarme? Come è possibile ammettere la non conoscenza delle possibili conseguenze? Un Presidente di Regione non può fare uscite infelici a ripetizione, ultima quella con cui di fatto ha esautorato Comandini (e fossi nel PD sardo sarei bello incavolato per l’invasione di campo.[5]

Nel frattempo, emerge un aspetto che smonta ulteriormente le deliranti teorie di chi vede noi attivisti “Pratobelli” come influenzati da malvagie entità destrorse o lobbiste del gas o del carbon fossile (avete già sentito una dialettica del genere?). La notizia è che le centrali a carbon fossile in dismissione potrebbero essere messe a disposizione del fondo GIP per alimentare la fame energivora che richiedono i database per l’intelligenza artificiale (crearla consuma tanta energia e tanta acqua![6] La notizia potrebbe avere un impatto pesantissimo: le pale eoliche non serviranno a chiudere le centrali a carbon fossile. Magari saranno sfruttate per alimentare ChatGPT o altri programmi di AI (Intelligenza artificiale) di qualche metropoli lontana. Avete capito ora, o voi che avete avversato la Pratobello?  A dar seguito a quelle deliranti teorie sulla nostra malvagità vendereste terra, anima e mamma senza nemmeno capire cosa stia succedendo attorno a voi e perché. Per lo meno che si parli chiaramente è senza mistificazioni.

È chiaro che lo scontro politico sarà durissimo, difficile, ma non dobbiamo mollare la presa. Ormai si stanno delineando i tratti definienti di coloro che hanno a cuore la nostra terra e di coloro che la stanno vendendo – o hanno già venduto – terra e anima al Diavolo del denaro. I comitati hanno dimostrato di poter smuovere tante coscienze che si sono concretizzate in centinaia di migliaia di firme. Ma se non ci sarà accoglimento delle richieste popolari, bisognerà compattare questo consenso trasversale e farlo pesare in ogni circostanza futura nella nostra Isola. Per mettere con le spalle al muro chi non vuole ascoltare il volere popolare.

[1] https://www.facebook.com/share/r/QxENe4mLa7LBLN8i/

[2] https://www.facebook.com/share/p/4hvEcXBqtWCHrDut/

[3] https://www.facebook.com/share/p/qUm1y3So76Pxph5E/

[4] Legge 22 aprile 2021, n. 53 – Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea.

[5] https://www.facebook.com/share/p/t46QbeXS6af1ND5G/

[6]https://www.huffingtonpost.it/economia/2024/10/01/news/blackrock_mette_gli_occhi_sulle_vecchie_centrali_a_carbone_enel-17229848/

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