di Claudio Loria

Il 10 ottobre israele, si, volutamente minuscolo, ha attaccato la base dei caschi blu dell’ONU della missione UNIFIL, nel sud del Libano. Si dà il caso che una buona parte del contingente sia composta da militari della Brigata Sassari, oltre 1.200 uomini di uno dei corpi d’elite dell’Esercito Italiano.

Questo ha provocato una “reazione furibonda” del ministro della Difesa italiano, Crosetto, il quale ha convocato l’ambasciatore israeliano per manifestargli tutto il disappunto italico per questo episodio.

Il ministro Crosetto, con i giornalisti e nelle varie dichiarazioni rilasciate, ha usato l’espressione “crimine di guerra…” per descrivere l’accaduto.

Quali povere anime candide si aggirano tra i banchi del governo italico e tra gli scranni dell’opposizione, che berciano al crimine di guerra per gli spari prima e i cannoneggiamenti poi, da parte dell’esercito israeliano, alla caserma dell’UNIFIL.

Ma forse, dico forse, non sono tanto anime candide, quanto piuttosto putride e lobbiste, anime ipocrite.

Il governo genocida israeliano sta sistematicamente sterminando la popolazione di Gaza, in tutti i modi possibili e immaginabili: con le armi ovviamente, con la fame, la sete, distruggendo regolarmente gli ospedali, impedendo l’entrata dei soccorsi, dei farmaci, finanche del carburante necessario ai generatori di corrente. A Gaza manca tutto, l’acqua potabile, gli antibiotici, il sapone e si muore costantemente per la mancanza di ogni cosa possa essere utile a tenere in vita le persone. A Gaza si muore ogni minuto, anche adesso che state leggendo, per il progetto genocida messo in atto da israele. Questi non sono forse crimini di guerra?

Uno stato come quello israeliano, che bombarda indiscriminatamente quartieri di abitazioni civili, perché, a suo dire, potrebbero nascondersi quelli che definisce terroristi, ma che sono combattenti paragonabili ai partigiani italiani della seconda guerra mondiale, facendo così centinaia di morti innocenti, non sta forse commettendo un crimine di guerra??

Uno stato come quello israeliano, che per uccidere il leader di Hezbollah, Nasrallah, ha utilizzato 80 bombe da 1 tonnellata su 4 edifici residenziali a Beirut, bombe che stando a quanto sostiene il presidente dell’Associazione Libanese di Medicina Sociale, Raif Reda, erano con testate rivestite all’uranio impoverito, non sta commettendo un crimine di guerra?

Ma con quale faccia tosta i nostri politici parlano di crimini di guerra adesso, a seguito dell’attacco alla base UNIFIL, e hanno taciuto fino a un secondo prima??

Netanyahu e il suo governo stanno compiendo crimini di guerra costantemente ai danni dei Palestinesi di Gaza e della Cisgiordania, ma alle anime candide dei politici italiani tutti quanti, siano di governo o di opposizione, non ha mai importato nulla. Il loro mantra è che israele ha diritto di difendersi, ma i Palestinesi no!

“Cosa succede quando i muri dell’ospedale vengono spazzati via? Quando le incubatrici neonatali perdono potenza e i bambini prematuri devono essere tenuti al caldo su fogli di carta stagnola? Cosa dovrebbero fare gli esperti di etica medica quando si verifica un’estrema scarsità di risorse sanitarie perché l’intera infrastruttura sanitaria di un luogo viene deliberatamente distrutta? […] Siamo 99 medici, chirurghi, scienziati, infermieri e ostetriche americani che hanno fatto volontariato nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023”.

Inizia così una straziante lettere scritta da 99 tra medici, chirurghi e infermieri americani, indirizzata a Biden e Harris, nella quale si descrive la reale situazione a Gaza.

Di seguito il link all’articolo di INSIDEOVER, nel quale potete trovare l’ulteriore link al pdf con la lettera originale in inglese:

https://it.insideover.com/guerra/99-medici-usa-scrivono-a-biden-abbiamo-lavorato-a-gaza-e-un-genocidio-basta-armi-a-israele.html

Leggetela e poi valutate se a Gaza è in atto un genocidio, oppure no!

Riporto comunque in corsivo l’articolo intero.

Inizia così la lettera di accusa di un gruppo di 99 operatori americani inviata  alla Casa Bianca, in cui denunciano il genocidio a Gaza e chiedono un immediato cessate il fuoco. Basata su esperienze dirette, la lettera descrive condizioni sanitarie devastanti, malnutrizione e attacchi a donne e bambini. I firmatari criticano il sostegno degli Stati Uniti a Israele e chiedono la sospensione delle forniture militari. La lettera sottolinea le conseguenze disastrose del conflitto per la popolazione civile, specialmente per i bambini piccoli.

Il tono della lettera è grave e accusatorio, ritenendo che gli attacchi indiscriminati da parte di Israele abbiano devastato la vita della popolazione civile. La parte più corposa della lettera è l’appendice, in cui i 99 esperti elencano le reali prove a sostegno della situazione apocalittica descritta.

Su Instagram, martedì 8 ottobre Le Monde, il quotidiano francese, ha pubblicato una grafica in cui stimava le morti palestinesi in Gaza nel 2% della popolazione totale. Oggi, i 99 esperti all’interno della lettera confutano quel numero con prove reali, portando il numero dei morti dal 2% al 5.8% totale della popolazione a Gaza entro i prossimi mesi.

L’appendice, che contiene 12 pagine ricche di proiezioni e argomentazioni delle singole dinamiche che porteranno centinaia di migliaia di persone a morte certa entro i prossimi 5 anni in Gaza, è ad oggi una delle prove più consistenti, essendo redatta da personale altamente specializzato che ha operato in Gaza negli ultimi 12 mesi, a contatto diretto quindi con la catastrofe umanitaria e i bisogni di chi quella catastrofe la sta subendo in prima persona.

Di seguito abbiamo riassunto alcuni dei punti dell’appendice. Tuttavia le prove fornite dai 99 operatori meritano una lettura dedicata e approfondita, motivo per cui vi riportiamo a questo link il documento pdf completo accessibile gratuitamente.

Le cause che porteranno migliaia di morti nelle prossime generazioni di palestinesi.

  • Tasso di mortalità: Si stima che il conflitto possa causare fino a 186.000 morti, considerando sia le vittime dirette che quelle indirette (malattie, malnutrizione).
  • Violenza contro i bambini: Evidenze di attacchi mirati a civili, in particolare bambini, compromettendo il loro diritto all’istruzione.
  • Attacchi al sistema sanitario: Documentazione di aggressioni sistematiche agli operatori sanitari e alle strutture.
  • Devastazione dell’infrastruttura civile

Il documento evidenzia che la crisi alimentare a Gaza è causata da attacchi mirati e politiche israeliane, piuttosto che da disordini sociali inevitabili in tempo di guerra. Diverse testimonianze e rapporti di organizzazioni come Human Rights Watch e il World Food Programme confermano che milioni di palestinesi sono a rischio di fame, con aumenti drammatici dei prezzi dei generi alimentari e una crescente insicurezza alimentare. La situazione nutrizionale è allarmante, con molte famiglie che faticano a garantire cibo sufficiente e adeguato.

La fame

I rapporti mostrano che oltre il 90% dei bambini e delle donne in gravidanza ricevono meno di due gruppi alimentari al giorno, e molti non hanno accesso a cibo adeguato. I prezzi degli alimenti sono aumentati drasticamente, aggravando l’insicurezza alimentare. Si stima che oltre 62.000 persone possano essere morte di fame da ottobre 2023, colpendo soprattutto i bambini.

Nell’aggiornamento di agosto, il Sistema di Allerta Famine (FEWS) ha segnalato un significativo calo dell’assistenza alimentare umanitaria a Gaza, con una riduzione delle forniture di cibo del 40-45% rispetto a luglio e un drammatico 90-95% da aprile. Inoltre, un convoglio del WFP è stato attaccato, portando alla sospensione temporanea delle operazioni del WFP a Gaza.

L’acqua

La situazione a Gaza è gravemente compromessa da una combinazione di malnutrizione, epidemie e distruzione delle infrastrutture sanitarie e idriche. Il tasso di accesso all’acqua è diminuito dell’80% dal 7 ottobre. Oxfam ha denunciato che Israele ha utilizzato la privazione dell’acqua come arma contro i palestinesi, con conseguenze disastrose per la salute pubblica e il rischio di epidemie. Vi consigliamo la lettura dell’articolo sull’acqua come arma di InsideOver.

Nel 2023, i casi di diarrea tra i bambini sotto i 5 anni sono aumentati di 25 volte rispetto all’anno precedente. La mancanza di misure di prevenzione e di accesso ai rifornimenti di medicinali ha aggravato la trasmissione di patogeni. La popolazione di Rafah, concentrata in una “zona umanitaria”, sta affrontando una densità abitativa insostenibile di oltre 28.000 persone per km², con gravi carenze di cibo e servizi essenziali.

Le malattie

Dopo il 7 ottobre, la cura per i malati di cancro è cessata e solo 19 pazienti sono stati evacuati per cure avanzate. Circa 350.000 persone convivono con malattie croniche, e le carenze di farmaci e strutture sanitarie stanno causando un numero crescente di decessi. Le stime suggeriscono che il numero totale di morti in Gaza superi i 118.000, di cui oltre 62.000 attribuiti a malnutrizione e malattie. Senza un cessate il fuoco, il numero di vittime continuerà a crescere, in particolare tra i bambini.

La situazione degli ospedali a Gaza è critica, con il 53% degli ospedali fuori servizio e l’81% delle cliniche di cure primarie chiuse. Dal 7 ottobre 2023 al 25 settembre 2024 ci sono stati 516 attacchi contro strutture sanitarie, causando la morte di 765 persone. Inoltre, il tasso di attacchi alle strutture sanitarie è 12 volte più alto rispetto ai conflitti in Ucraina. Attualmente, ci sono circa 1.400 letti ospedalieri disponibili, mentre oltre 96.000 persone sono state ferite. La situazione sanitaria è estremamente precaria e insostenibile.

Nessun futuro

Un gruppo di 40 scienziati della salute pubblica ha segnalato danni a metà degli edifici e al 60% delle abitazioni, con il 45% delle terre agricole distrutte. La Banca Mondiale stima i danni fisici a circa 18,5 miliardi di dollari, equivalenti al 97% del PIL combinato di Cisgiordania e Gaza nel 2022. Questa situazione avrà conseguenze devastanti per la salute pubblica e le generazioni future. Nessun futuro.

Se non crimini di guerra, quale altra definizione si può utilizzare per descrivere queste atrocità? Perché non una parola viene detta dai politicanti italiani?

Sullo sfondo vediamo chi addirittura parla meno di tutti, sebbene spesso esterni su ogni argomento dello scibile umano, con moniti e parole di condanna: colui che comanda le Forze Armate, proprio lui, Sergio Mattarella, non ha fatto nessun commento nei giorni in cui sarebbe stato più sensato farlo.

Sembra non accorgersi di quanto ogni altra sua parola si svuoterà di senso!

 

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