di Alessio Canu
Dall’alto della nostra supposta superiorità morale, dovremmo pensare che nelle nostre campagne, nei nostri paesi, nelle nostre città, non dovremmo osservare situazioni o pratiche che nei salotti nostrani consideriamo un abominio. Una di queste è lo sfruttamento dei lavoratori e la prevaricazione riguardo i loro diritti e le loro tutele. Schiavismo e caporalato, per dirla brutalmente. E sono altri aspetti inquietanti della nostra lotta alla speculazione energetica, che giorno dopo giorno rivela come siamo sempre stati dalla parte della ragione, fin dal primo giorno. Dovrebbe essere un monito a chi si è spesso opposto a noi, visto che l’attuale colore politico di chi governa la Sardegna dovrebbe richiamare la difesa dei lavoratori, dei deboli, dei soggetti maggiormente svantaggiati. Non fischiettare e far finta che non sia successo nulla, salvo stupirsi nel momento in cui viene messo alla luce tutto.
Ma andiamo con ordine, per chiarire e spiegare di cosa si parla nello specifico. Siamo in Gallura, nella parte più interna, lontano dalle spiagge glamour della Costa Smeralda. Una delle zone maggiormente colpite e martoriate dalla speculazione energetica, specie nella città più grossa e centro di riferimento, Tempio Pausania, dove sono innumerevoli gli impianti fotovoltaici che stanno già rovinando in maniera irreparabile il bellissimo paesaggio locale, e si prevede un’ulteriore espansione verso la zona Verde perimetrale alla ZIR locale. Dove, nonostante gli accorati appelli e l’incessante lavoro del Coordinamento Gallura (uno dei più attivi sulla scena isolana) contro la speculazione eolica e fotovoltaica, le amministrazioni locali ignorano gli appelli lanciati come nella peggiore delle scene da Ponzio Pilato.
Succede, pertanto, che nell’ultima estate gli amici del Coordinamento inizino a perlustrare le campagne, a tutela della verifica della regolarità degli impianti in costruzione. Così scoprono che ci sono diversi lavoratori asiatici. Probabilmente irregolari, sicuramente isolati e spaesati nel nostro territorio. Per nulla a conoscenza della nostra lingua, tantomeno dei loro diritti. Trasportati stipati come bestiame in furgoni, per lavorare nei vari impianti fotovoltaici posti nella zona tra Tempio e Calangianus (le zone sono “Li tre Funtani” e “Tanca di li frati”). Costretti a dormire in una catapecchia di 4 stanze, in condizioni igieniche sanitarie scadenti, naturalmente salassati come omaggio di benvenuto in Sardegna (350 euro a testa). Questa non è una scena da Germinale, non siamo nel Secondo Impero, siamo in Sardegna nel 2024-2025.[1]
Ovviamente, circa 8 mesi fa, parte la segnalazione all’Ispettorato del Lavoro locale. Nel frattempo, le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria hanno svolto le loro indagini. Cosa avviene? Prima, lo sgombero della catapecchia dove erano stati stipati gli operai asiatici, quindi la deflagrazione lunedì 31 marzo, con la notizia di 5 denunce e dell’indagine della Procura per irregolarità sul fronte della regolarizzazione contrattuale delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Il tutto sembrerebbe legato ad un’impresa polacca, che aveva operato in altri impianti sparsi per la Sardegna. Due giorni prima il Coordinamento Gallura aveva denunciato pubblicamente la cosa, ma all’appello al sindaco di Tempio era giunta la risposta dell’interessato sulla non giurisdizione riguardo i fatti della vicenda. Giurisdizione esercitata, a suo tempo, dal sindaco di Calangianus.
Avete sentito clamore per queste vicende? Silenzio se non per l’attività dei Comitati e per la risonanza mediatica data da Videolina e da L’Unione Sarda. Bocche cucite presso La Nuova Sardegna, nessuna dichiarazione dalla Giunta, dall’Assessorato al Lavoro. Niente. Ignorare tutto e nascondere sotto il tappetto il cumulo che ormai è ben visibile a tutti. È normale che per una Giunta e per l’Assessorato al Lavoro regionale non si diano dichiarazioni pubbliche, almeno di facciata, dove si dica almeno a parole che la tutela dei lavoratori e delle loro condizioni di vita siano al primo posto? Si ricorda di essere per i lavoratori solo quando c’è da contenderli elettoralmente? Nessuna visita o sopralluogo nei luoghi interessati? La Regione reputa di non dover perdere tempo di fronte ad emergenze sociali e lavorative come questa (salvo poi sedere in prima fila ai classici eventi autoreferenziali che organizzano un giorno sì e l’altro pure in giro per l’Isola)?
Nascondere la testa sotto la sabbia. Man mano che andiamo avanti in questa sciagurata consiliatura, ecco che al tratto dell’arroganza se ne affiancano di nuovi, quello dell’impavidità, della negligenza e della negazione. È un altro peccato capitale di questa Giunta, che le verrà addebitato in memoria di questo disastro. E si può solo essere d’accordo con i post di Michele Zuddas dell’altro giorno[2]: «Chi firma la Pratobello24 non può votare chi l’ha affossata. Per una questione di onestà intellettuale e coerenza. Perché aver voltato le spalle alla Pratobello24 comporta tradire tutto. Tradire la tutela dell’ambiente. Tradire la comunità che viene affossata. Tradire famiglie che perdono la loro fonte di sostentamento. Tradire i lavoratori e spegnere la loro sicurezza. Significa permettere lo sfruttamento dei lavoratori, il calpestare i loro diritti, facilitare le morti bianche».
E finché si continuerà a sostenere personaggi di tal fatta, il sistema si autoalimenta. Per tutela del posto di lavoro ottenuto per “accozzo”. Per via di un sistema dove le alternative (se così vogliamo chiamarle) politiche sono così diverse che “se non è zuppa, è pan bagnato”. Dove una legge elettorale iniqua alimenta questo sistema ultraclientelare, e bene fa SarDegna Iniziativa Popolare a portare per i paesi della Sardegna questa iniziativa popolare (così come tutti coloro che con progetti paralleli cercano di raggiungere lo stesso scopo). Altrimenti a furia di tradire e calpestare tutti questi principi e tacere su tutto, la Sardegna potrebbe diventare un ammazzatoio dei diritti di chiunque.[3]
[1] https://coordinamentogallura.it/tempio-pausania-pesanti-irregolarita-nei-cantieri-fotovoltaici-lazione-di-monitoraggio-del-coordinamento-gallura/) (https://www.facebook.com/share/p/1Do3Px9E8N/
[2] https://www.facebook.com/michele.zuddas.7/posts/10162527311868545 e https://www.facebook.com/share/p/15NKFkwwsL/):
[3] https://www.unionesarda.it/news-sardegna/gallura/tempio-decine-di-lavoratori-asiatici-fantasma-nel-maxi-impianto-fotovoltaico-indaga-la-procura-jt10wz3r
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/gallura/operai-per-il-fotovoltaico-sgomberata-una-casa-a-calangianus-ci-abitavano-in-43-jhkr0mb9
https://www.algheronotizie.com/contenuto/0/11/648147/tempio-calangianus-nuovo-tassello-nellinchiesta-sui-cantieri-fotovoltaici-sgomberata-una-casa-con-43-operai-asiatici#google_