di Luisa Cighetti
È indiscutibile che, in Sardegna, stiamo vivendo un periodo storico. Sembra proprio che la nostra isola si stia risvegliando da un torpore che dura da troppo tempo.
L’evento di Saccargia prima, la Rivolta degli ulivi e il presidio del Porto di Oristano poi, sono stati i tre momenti che hanno sensibilizzato l’opinione popolare.
In questi giorni, si registrano file agli uffici comunali per le raccolte firme contro la speculazione energetica e il proliferare di banchetti per sottoscrivere la proposta di legge cosiddetta di Pratobello ‘24.
Finalmente, i sindaci tutti si sono resi conto che devono accogliere le istanze dei cittadini ed è un susseguirsi di assemblee pubbliche e consigli comunali in pubblica piazza.
Nel rifletterci, sorrido sardonicamente perché, anni fa, eravamo quattro gatti a manifestare a Capo Frasca contro le basi militari. Non dimentichiamo, infatti, che prima di questo ennesimo colonialismo siamo stati (e siamo ancora) colonia delle basi militari. Nonché pattumiera per quanto riguarda scorie, rifiuti ed industria devastante.
Bene; l’Isola mostra orgoglio. Era ora! Adesso, non siamo più quattro gatti. Che sia l’inizio, e non solo l’inizio, di una presa di coscienza inarrestabile di tutto il popolo sardo.