di Claudia Bassareo
Nel sito del Ministero della Salute, vi è il seguente link Educazione all’affettività e alla sessualità (salute.gov.it) che rimanda per approfondimenti agli standard per l’educazione sessuale in Europa, stabiliti dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA[1] in un apposito sito, tra le cui “perle” si trova un opuscolo scaricabile anche in italiano https://www.bzga-whocc.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_Standards_Italian.pdf, che voi stessi potete direttamente visionare.
È infatti imprescindibile che lo verifichiate innanzi tutto di persona, per credere a quanto vi esporrò, perché ciò che intendono fare ai nostri figli e alle future generazioni, con la complicità delle istituzioni, è un abominio che deve essere fermato.
La finalità, appena accennata nella pagina del nostro Ministero, è la cura della salute sessuale e riproduttiva dei giovani, in quanto “averne cura fin dall’infanzia è indispensabile per evitare che patologie o comportamenti scorretti e dannosi possano compromettere la fertilità futura”, nonché, secondo la nefasta direzione imposta dall’OMS, l’educazione sessuale estesa ai bambini, per aiutarli a maturare “le competenze, che li renderanno capaci di determinare autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni nelle varie fasi dello sviluppo”.
No, non avete capito male, il governo italiano (l’ultimo aggiornamento è del 17 settembre 2020) ha fatto proprie le linee guida dell’OMS su questi temi, che prevedono la sessualizzazione dei bambini e un programma di educazione sessuale che aumenti “l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui”.
Ebbene sì perché, nella mente depravata di chi sta dietro l’OMS, anche “i bambini e i ragazzi possono vivere la sessualità e le relazioni di coppia in modo appagante e allo stesso tempo responsabile”.
A parte l’orrore, la domanda sorge spontanea: nei confronti di chi un bambino dovrebbe vivere la propria sessualità in una relazione di coppia appagante? Nei confronti di chi un bambino dovrebbe dire un si responsabile?
Il tutto è ammantato da discorsi di psicopedagogia che devono celare, dietro montagne di parole e di elucubrazioni psico-socio-biologiche, il tentativo neanche tanto implicito di giustificare e legalizzare la pedofilia.
Si perché è scritto nero su bianco che anche i bambini sono titolari di diritti sessuali e manifestano competenze e bisogni specifici “il cui potenziale va adeguatamente nutrito”. Primo fra tutti, il diritto al piacere sessuale, in quanto non riconoscere il loro desiderio è questione di anacronistica pudicizia e di morale ormai superata.
Ecco, quindi, che è stato previsto un programma di insegnamento specifico, suddiviso per fasce di età (0-4 anni, 4-6 anni, 6-9 anni, 9-12 anni, 12-15 anni e dai 15 anni in su), che consente ai bambini e ai ragazzi di acquisire consapevolezza della propria dimensione sessuale, anche attraverso la sperimentazione e il gioco a sfondo sessuale.
Perché sia chiaro “l’educazione sessuale non consiste solo nel passaggio di informazioni, ma consiste anche nel sostenere l’acquisizione di abilità e competenze”, così come “andrebbero creati spazi e opportunità di apprendimento, in cui i bambini/ragazzi possano fare le proprie esperienze in un ambiente protetto e stimolante”, che è come dire che l’educazione sessuale deve essere interattiva.
Ma che senso ha fornire una sovrabbondanza di informazioni su gravidanza, nascita e neonati, gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce (!!!), diversi tipi di amore, voglia di dire si e voglia di dire no (???), diversi tipi di relazione, se l’esperienza/la sensazione non è bella, non si deve sempre accondiscendere (???), a bambini che non hanno ancora i filtri necessari per comprenderle e soprattutto per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Il programma di educazione sessuale, partendo dai sei mesi di vita, porta i bambini tra i sei e i nove anni a sapere già tutto su sessualità, omosessualità, bisessualità, teorie transgender, sapere e sperimentare. Il bambino deve essere in grado di conoscere il piacere, deve essere in grado di dire di si o di no a chi glielo offre, deve persino capire se deve mantenere un segreto.
In base a cosa dovrebbe distinguere i segreti “buoni” dai segreti “cattivi” e rispetto a chi dovrebbe mantenere il segreto? Ai propri genitori, alla famiglia?
Ah già perché ho dimenticato di specificare che il luogo di elezione di questo abominio, nel tentativo – ennesimo – di distruggere la famiglia e i valori positivi di amore, custodia, educazione e protezione che le sono connaturali, è l’istituzione scolastica a tutti i livelli.
“Educatori competenti necessitano di una formazione in educazione sessuale, così come di un’apertura mentale per la materia e una forte motivazione: devono credere fermamente nei principi dell’educazione sessuale sopra menzionati”. Sono queste le persone alle cui cure volete lasciare i vostri figli?
A quali valori avete a cuore che siano educati? Perché la nostra ormai è una società malata e corrotta, che ha dimenticato il timor di Dio, il ben dell’intelletto e la sapienza del cuore.
Addirittura si giunge ad affermare che “la sessualità infantile è molto più ampia di quella di un adulto medio e può essere considerata come un aspetto dello sviluppo della sensualità”. La sensualità però presuppone un’intenzione, che in questo caso certamente non è del bambino, ma solo dell’adulto che di lui intende approfittarsi.
È evidente che il nuovo ordine mondialista vuole aprire i confini a una sessualità senza limiti di età, il che equivale di fatto a sdoganare la pedofilia, per renderla socialmente accettabile.
Ma essa è, rimane e sarà sempre un ABOMINIO.
Ancora una volta, l’attacco è agli esseri più fragili e indifesi del creato, per eliminare ogni residua traccia di innocenza da questo mondo. La loro distruzione come individui non è casuale, ma voluta. Li vogliono destrutturare, impedendo loro di avere radici solide, che consentano di affrontare la vita, di conoscere cosa sia il male e di scegliere il bene.
Senza radici, senza cultura, senza direzione, senza famiglia, senza identità sessuale, usati come oggetti del piacere altrui, disconnessi dalla vita vera, dalla bellezza, dai sentimenti, dalla meraviglia della scoperta, nei tempi stabiliti dalla natura e dall’educazione e non da un gruppo di pervertiti, saranno adulti destabilizzati, senza slanci, né volontà, e soprattutto obbedienti perché chi ha sperimentato già tutto e non crede più in niente, non ha nemmeno voglia di cambiare e di lottare per la libertà.
Ecco perché non è più tempo di tergiversare, di riconoscere il beneficio del dubbio in chi lascia passare concetti così spregevoli e ripugnanti, di sperare nella loro sostanziale buona fede.
Il tempo per dire NO! è qui ed è adesso. Il tempo per lottare, per dire “adesso basta, noi non permetteremo che accada” è arrivato e non ci si può più sottrarre.
Lo dobbiamo ai nostri figli, a tutti i bambini indifesi e alle nostre coscienze.
Di seguito, per chi non avesse il tempo o la pazienza di leggere il lunghissimo opuscolo, trovate la tabella di insegnamento per i bambini da 0 a 4 anni. Basta da sola, più di qualsiasi altra parola o considerazione. Da notare che ogni argomento elencato sotto le categorie tematiche principali è ulteriormente specificato secondo i parametri di conoscenze, capacità e atteggiamenti.
È la solita finestra di Overton … si inizia così e poi …
Però GUAI a chi tocca i bambini, “meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare”.
0-4 | Informazione
Trasmettere informazioni su |
Competenze
Mettere i bambini in grado di |
Atteggiamenti
Aiutare i bambini a sviluppare |
Il corpo umano e lo sviluppo | Tutte le parti del corpo e le loro funzioni
Corpi diversi e sessi diversi Igiene del corpo La differenza tra sé e gli altri
|
Dare un nome alle parti del corpo
Eseguire le pratiche igieniche (lavarsi ogni parte del corpo) Riconoscere le differenze del corpo Esprimere bisogni e desideri |
Un’immagine positiva del proprio corpo e di sé: l’autostima
Rispetto per le differenze Apprezzamento per il proprio corpo Apprezzare il senso di benessere, vicinanza e fiducia creati dalle esperienze fisiche di attaccamento Rispetto per l’equità di genere |
Fertilità e riproduzione | Gravidanza, nascita e neonati
Basi della riproduzione umana (da dove vengono i bambini) Modi diversi di entrare a far parte di una famiglia (es. adozione) Il fatto che alcune persone hanno figli e altre no |
Parlare di questi argomenti utilizzando il lessico corretto | Accettare i diversi modi di diventare figlio all’interno di una famiglia |
Sessualità | Gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile
Scoperta del proprio corpo e dei propri genitali Il fatto che la gioia del contatto fisico è un aspetto normale della vita di tutte le persone Tenerezza e contatto fisico come espressioni di amore e affetto |
Acquisire consapevolezza dell’identità di genere
Parlare delle sensazioni (s)piacevoli del proprio corpo Esprimere i propri bisogni, desideri e limiti, ad esempio nel “gioco del dottore” |
Un atteggiamento positivo verso il proprio corpo e tutte le sue funzioni = immagine corporea positiva
Rispetto verso gli altri Curiosità rispetto al proprio corpo e quello altrui |
Emozioni/affetti | Diversi tipi di amore
Voglia di dire “si” e voglia di dire “no” Le parole dei sentimenti La sensazione di aver bisogno di privacy |
Provare e mostrare empatia
Dire sì/dire no Esprimere e comunicare le proprie emozioni, desideri e bisogni Esprimere il proprio bisogno di privacy |
Il concetto che le emozioni si esprimono in molti modi differenti
Sentimenti positivi verso il proprio sesso e il proprio genere (è bello essere una femmina – o un maschio!) L’opinione che le proprie emozioni siano giuste e che sia giusto esprimerle Un atteggiamento positivo verso le diverse emozioni nelle diverse circostanze |
Relazioni e stili di vita | Diversi tipi di relazioni
Le diverse relazioni familiari |
Parlare delle proprie relazioni e della propria famiglia | Un sentimento di vicinanza e fiducia basato sulle esperienze di attaccamento
Un atteggiamento positivo verso i diversi stili di vita La consapevolezza della varietà delle relazioni |
Sessualità, salute e benessere | Belle e cattive esperienze del proprio corpo/ cosa dà una sensazione piacevole? (ascolta il tuo corpo)
Se l’esperienza/la sensazione non è bella, non si deve sempre accondiscendere |
Fidarsi del proprio istinto
Mettere in pratica il modello dei tre passi (dire no, andare via, parlare con una persona di fiducia) Raggiungere sensazioni di benessere |
Apprezzamento per il proprio corpo
La consapevolezza che è giusto chiedere aiuto |
Sessualità e dritti | Il diritto di essere al sicuro ed essere protetto
La responsabilità degli adulti rispetto alla sicurezza dei bambini Il diritto di fare domande sulla sessualità Il diritto di esplorare le identità di genere Il diritto di esplorare la nudità e il corpo e di essere curioso
|
Dire “sì” e dire “no”
Sviluppare le competenze comunicative Esprimere bisogni e desideri Distinguere tra segreti “buoni” e segreti “cattivi”
|
La consapevolezza dei propri diritti che porta ad avere fiducia in se stessi
L’atteggiamento “il mio corpo appartiene a me” La consapevolezza che possono decidere per se stessi |
Influenze sociali e culturali sulla sessualità (valori/norme) | Norme sociali e norme/valori culturali
Ruoli di genere Distanza sociale da mantenere con le diverse persone Influenza dell’età sulla sessualità e comportamenti adeguati all’età Norme sulla nudità |
Distinguere tra comportamenti in privato e in pubblico
Rispettare le norme sociali e culturali Comportarsi nel modo appropriato a seconda del contesto Sapere quali parti del corpo si possono toccare |
Rispetto per il corpo proprio e altrui
Accettazione delle norme sociali sulla privacy e l’intimità Rispetto per i “no” e “si” da parte degli altri |
[1] Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung (Centro Federale Tedesco per l’Educazione alla Salute)