di Alessio Canu

E ora? Ora ci ritroviamo con 100000-120000 firme verosimilmente raccolte, che appoggiano in maniera robusta il progetto di legge popolare Pratobello ‘24. Numeri importanti, pesanti, che hanno diversi significati. Il primo è che la questione è stata recepita e appoggiata da una buona fetta della società, al di là del periodo estivo non favorevole per raggruppare molte persone e nonostante i tentativi di politicizzare e/o demonizzare la raccolta.

Raccogliere così tante firme è importante, perché sono più dei voti presi dai principali partiti alle ultime elezioni regionali. Più dei voti di Fratelli d’Italia (93000), più del Partito Democratico (95000), non è da escludere che molti astensionisti di Febbraio 2024 si siano invece mobilitati per un progetto nobile come questo, come a rifiutare la politica assisa tra gli scranni del Consiglio Regionale e ad abbracciare, invece, quella che si occupa realmente dei territori. Questo è uno schiaffo che a Cagliari dovrà necessariamente essere recepito.

Ora si presentano degli appuntamenti non meno importanti: il 2 ottobre i Comitati territoriali si incontreranno a Cagliari e ci sarà la consegna delle firme dopo che verranno convalidate nei rispettivi comuni sardi. I passaggi successivi dovranno essere seguiti con molta attenzione.

La legge potrà, infatti, essere introdotta all’analisi del Consiglio Regionale seguendo due vie:

  • una classica che vede la sua introduzione alle commissioni competenti da parte di un Consigliere Regionale, con analisi in Commissione per eventuali correzioni o adattamenti e voto successivo in aula;
  • un’altra via, d’urgenza, che prevede l’ammissione diretta al voto del Consiglio Regionale se tutti i capigruppo del Consiglio danno parere favorevole, tentativo già fatto da Forza Italia a inizio mese e respinto per l’opposizione di PD, M5S e Progressisti.[1]

Cosa significa tutto questo? Due cose importanti:

  • la via d’urgenza è impraticabile, sia perché già tentata senza successo, sia per ragioni politiche. Chi ha respinto la procedura d’urgenza non po’ ritornare indietro con una posta in gioco così alta. Viceversa, nel fronte di chi l’ha proposta escono fuori posizioni inconciliabili con un NO netto alla speculazione (non puoi appoggiare nettamente la Pratobello ‘24 [2] se vieta gli impianti off-shore e per le aree non idonee che individua rende di fatto impossibile il posizionamento nelle aree interne; inoltre, Tajani afferma che le pale eoliche sarebbe meglio metterle a 50 km dalla costa o nelle aree interne);[3]
  • la politica dei partiti in Consiglio non ha digerito il successo della raccolta firme eseguita in circa 50 giorni. Significano 2000 firme ogni giorno di persone che si sono recate appositamente nei propri Comuni o nei banchetti organizzati da volontari e da Comitati. Comitati spontanei, il che è cosa ancora più rilevante. Di certo fanno paura le file viste in diversi Comuni per poter firmare la Proposta, sicuramente più grosse e numerose di quelle che vedremmo nei rari gazebo organizzati dai partiti “ufficiali”. Questo significa che probabilmente la Pratobello ‘24 non avrà un percorso agevolato in Consiglio. Molti l’hanno demonizzata e la demonizzano tutt’ora; tanti l’hanno vista come un tentativo di favorire presunte lobby del gas o di altre fonti energetiche (peccato che la metanizzazione della Sardegna sarebbe già prevista dal Dpcm energia per la Sardegna).[4] I cittadini e i Comitati dovranno vigilare in maniera stretta; al momento altre due proposte di legge popolare giacciono in commissione permanente da cinque anni.[5] Sì, ci sarà ancora da battagliare e da vigilare.

Come sta procedendo la lotta? Bene; è dura ma con dei risultati non di poco conto.

É stata messa alla ribalta una situazione che nei due-tre anni precedenti ben pochi degnavano di attenzione, con alcune rilevanti eccezioni. È stato raggiunto un risultato politico notevole con la raccolta firme, non solo per quel che riguarda la speculazione energetica, ma in generale con il risveglio di una coscienza popolare sui problemi che affliggono la nostra Isola; abbiamo il dovere morale di non abbandonare questo risultato raggiunto. E traspare da certi elementi politici il nervosismo per un’iniziativa scomoda per tanti (in politica) ma utile per tantissimi (i Sardi).

Un consiglio di chiusura: non molliamo nulla su questioni esistenziali che toccano i nostri territori e le nostre identità; non dobbiamo svendere la nostra storia né le nostre radici.

 

[1] https://www.unionesarda.it/news-sardegna/pratobello-24-la-minoranza-compatta-chiede-lapprodo-in-aula-con-la-procedura-durgenza-ba4bjtjb

[2] https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/08/30/rinnovabili-fi-sostiene-legge-pratobello-e-rilancia-sul-metano_a1324d36-7902-4d13-a2d4-8fa1fa65c9b3.html

[3] https://www.lanuovasardegna.it/video/sardegna/2024/09/14/video/il-vicepremier-antonio-tajani-a-dolianova-si-alle-pale-eoliche-a-50-chilometri-dalla-costa-e-nelle-aree-interne-1.100582945

[4] https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/03/31/draghi-firma-il-dcpm-energia-per-la-sardegna_43ebb69e-2e33-4e63-b1c2-0a033d7fcbd4.html

[5] https://www.consregsardegna.it/xvilegislatura/attivita/attivita-legislativa/progetti-di-legge/proposte-di-legge-di-iniziativa-popolare/

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