di Claudio Loria

“È molto più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannata!” Questa famosa citazione di Mark Twain è veritiera o forse sottostima la capacità delle persone di riconoscere gli inganni?

Innanzitutto bisogna chiedersi come sia possibile ingannare intere popolazioni, milioni di individui e come sia possibile che tutto questo avvenga senza destare sospetti nella quasi totalità delle persone. Sicuramente l’inganno non può essere perpetrato con una singola azione, ma necessita di una strategia ben congegnata che si sviluppi per gradi e livelli di tensione via via crescenti tali da instillare un sentimento cardine per poter raggiungere l’obiettivo prefissato. Il sentimento cardine in questione è la PAURA. Una persona spaventata non agisce ma reagisce. L’azione indica pensiero indipendente, la reazione invece è una risposta ad uno stimolo e tanto più grande e spaventoso sarà lo stimolo, tanto più irrazionale e scomposta sarà la risposta.

Immaginiamo, così per puro esercizio di fantasia, che si inizi a parlare di un misterioso virus, del quale non si sa nulla ma che è sicuramente di origine naturale, un virus dicevamo che inizia a fare qualche vittima in un paese lontanissimo, sovrappopolato soprattutto nei contesti urbani. Immaginiamo che tutte le fonti di informazioni classiche, giornali e tv ci rassicurino che, data la distanza da quel paese lontano, il virus non possa arrivare da noi, ma, primo colpo di scena, ecco che si registrano i primi casi di persone ammalate con questo virus mortale anche nel nostro paese. E, secondo colpo di scena, anche in tante altre nazioni, si registrano casi di contagio e di morti legate a questo virus. Tuttavia, non tutti i paesi vengono colpiti da questo male. Ad esempio, in Africa dove hanno tantissimi altri problemi REALI, non succede praticamente nulla! Immaginiamo, ancora, che le istituzioni del nostro bel paese decidano di fare il contrario di quanto la scienza medica faceva fino a quel momento e che il governo imponga ai medici di non visitare i malati, di lasciarli da soli a casa in vigile attesa degli sviluppi della malattia provocata dal misterioso virus, nonché di visitarli telefonicamente. Immaginiamo che migliaia di persone, con sintomi di un’influenza più aggressiva del solito, vengano lasciati senza cure e che queste migliaia di persone, soprattutto anziani e fragili, comincino ad avere difficoltà respiratorie tali da consigliare il ricovero in ospedale, dove anziché venire curati con FANS, antibiotici ed eventualmente cortisonici, come sempre fatto, vengano intubati e sottoposti a ventilazione forzata. Immaginiamo pure, che questa pratica anziché salvare le persone le uccida! Bene se tutto questo dovesse putacaso verificarsi, possiamo immaginare il terrore che  pervaderebbe l’intera popolazione; se poi per sovraprezzo aggiungessimo anche bollettini giornalieri con statistiche di morte (magari falsate in aumento, spacciando per morti causate dal misterioso virus anche i morti di infarto, di tumore, finanche di incidenti stradali) ogni giorno sempre più spaventose, ecco che avremmo raggiunto un livello di paura tale da far fare alla popolazione tutto quello che gli architetti di questa strategia si erano prefissati fin dall’inizio. Il terrore prenderebbe il sopravvento e la paura di morire s’impadronirebbe delle persone, in attesa che qualcuno faccia qualcosa. Ed ecco che le istituzioni potrebbero convincerci che isolarci in casa sia cosa giusta, che usare ossessivamente dei gel fintamente disinfettanti ci protegga dal contagio, che non avere nessun tipo di contatto con altre persone sia la cosa migliore da fare, che mettersi una mutanda in faccia sia un efficace metodo di protezione. Le istituzioni potrebbero anche convincerci che farsi iniettare una sostanza farmacologica appena creata in laboratorio, di cui non si sa nulla, di cui non si conosce la composizione, che è anzi coperta da segreto militare, sia la soluzione a tutti i problemi e poco importerebbe che per farsi iniettare questo siero salvifico, si sia costretti a firmare un foglio dove ci si assume la responsabilità dell’inoculazione: come a dire, io ti obbligo a iniettarti questa sostanza ma la responsabilità è solo tua!

Immaginiamo infine, che uno sparuto gruppo di persone, che non si conoscono tra loro, che non si sono mai viste prima, abbiano tutte lo stesso dubbio, ovvero che le cose non sono come le istituzioni vogliono farci credere, che anzi tutto questo isterismo di massa sia semplicemente folle. Immaginiamo che alcuni medici coraggiosi, medici con grande sapienza medica, provino a dire la verità su questo misterioso virus, che non è letale, che è stato creato in laboratorio, che si tratta di una influenza più aggressiva del solito e che una cosa simile si era già verificata qualche anno addietro e con le dovute cure domiciliari, non sarebbe morto nessuno. Che un premio Nobel per la medicina, un infettivologo, avvisi in tutti i modi di non farsi iniettare quel farmaco sperimentale, che sarebbe più letale del virus. Tutta la PAURA creata artificialmente avrebbe reso la stragrande maggioranza della popolazione sorda a queste parole col risultato di accusare lo sparuto gruppo di persone di essere complottiste, stupide, nemiche della scienza e altre amenità!

Immaginiamo infine che lo sparuto gruppo di persone abbia ragione al cento per cento, che l’emergenza sia stata creata ad arte e immaginiamo addirittura di scoprire che le istituzioni gonfiavano il numero dei morti artificiosamente, aumentandoli senza fondamento per generare sempre più paura e che questi fatti vengano anche appurati dalla magistratura.

Ecco, secondo voi, la popolazione capirebbe di essere stata ingannata e chiederebbe processi politici e giuridici oppure farebbe spallucce? La risposta a questa domanda può dare torto o ragione a Mark Twain.

 

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