di Alessio Canu

Parliamo di acqua, una risorsa indispensabile, sempre più ridotta e importante per l’economia. In Italia stiamo avvertendo sempre più le conseguenze della riduzione dei bacini idrici, vuoi per cambiamenti climatici macro o microscopici, sia perché le precipitazioni diventano meno frequenti, distribuite e regolari (assumendo sempre più carattere torrenziale), sia per gli sprechi e la cattiva gestione di questo bene comune.

L’Italia tutta, Sardegna compresa, non sono da meno in questo quadro. In particolare, la nostra Isola sconta un immobilismo totale negli ultimi 20 anni che non ha portato alcun vantaggio o miglioramento nella distribuzione dell’acqua. Abbiamo un Ente, Abbanoa, che non è riuscita minimamente a migliorare la qualità della distribuzione idrica ai privati e alle aziende isolane. Non è riuscita ad apportare un miglioramento nella rete idrica isolana, né a essere protagonista con gli altri enti preposti a migliorare il sistema di raccolta idrica. Piuttosto, è riuscita a diventare un carrozzone dove imbarcare dipendenti e dirigenti altamente pagati in relazione al servizio offerto, ed è un eufemismo.

In compenso, nelle ultime estati abbiamo assistito ad una scena che si è ripetuta in determinate zone, come in alta Baronia e in Gallura,[1] quella dei razionamenti d’acqua, con disagi e danni importanti tanto ai cittadini (residenti o vacanzieri che siano), quanto alle aziende agro-pastorali che si ritrovano senza la principale risorsa necessaria a sostenere coltivazioni e allevamenti. E non parliamo dell’esigenza di un anno eccezionale; è l’eccezionalità che è diventata routine da almeno 5 anni (ma le riduzioni della portata d’acqua in certi comuni delle zone citate risalgono ad almeno 10 anni fa; lo posso affermare per esperienza diretta).

E, nel mezzo di tutto ciò, i lavori di laminazione che sarebbero fondamentali per il potenziamento della capacità di alcuni invasi strategici, come Maccheronis, si sbloccano o pare si sblocchino, solo ora.[2] In altri casi, assistiamo ad interruzioni della fornitura di acqua che colpiscono pure i comuni dell’interno (Oliena, Nuoro per fare degli esempi) per problematiche metereologiche che verrebbero superate con lavori che storicamente non sono stati eseguiti, privando così di serbatoi addizionali fondamentali. In altri ancora, si attende il completamento di opere che avrebbero dovuto essere completate da 20-40 anni (vedasi Cumbidanovu e di nuovo Maccheronis.[3]

E su tutto questo si staglia una possibilità minacciosa fatta in nome di alcuni tecnicismi previsti a livello europeo. In pratica, nel corso del 2025 si darà il via alla privatizzazione del bene più importante di tutti, con l’ingresso di enti privati[4] che, per l’esperienza che abbiamo maturato, non porteranno molti benefici alla comunità. Ne avevo già parlato a più riprese nel 2023, a testimoniare che molti problemi sono stati ignorati in passato e ancora continuano ad esserlo, ma a differenza di prima ora il tempo a disposizione sta scadendo. [5]

Il tutto in barba ad un referendum, quello sull’acqua pubblica, che stravinse nel 2011, ma che poi è stato bellamente ignorato. A confermare ulteriormente che la democrazia va bene se si tratta di dare incarichi e poltrone, ma se diretta e popolare va evitata come la peste. Sovranità alimentare, energetica, idrica. Sono argomenti strettamente legati tra loro; se di essi si priva la Sardegna, non avremo futuro a cui guardare. Ne resteremo all’asciutto, se non si porrà rimedio il più velocemente possibile.

[1] https://www.unionesarda.it/news-sardegna/gallura/alta-gallura-senza-acqua-a-tempio-alcune-scuole-chiuse-ehhh65iw

[2] https://www.unionesarda.it/news-sardegna/nuoro-provincia/rivisto-il-piano-di-laminazione-la-diga-di-maccheronis-potra-contenere-piu-acqua-debmbok7

[3] https://www.unionesarda.it/news-sardegna/nuoro-provincia/diga-di-maccheronis-21-anni-per-lappalto-ora-si-parte-mfdc5mpm

[4] https://www.rainews.it/tgr/sardegna/articoli/2024/09/abbanoa-privatizzata-sindacati-protesta-assemblea-acqua-industria-lavoro-lavoratori-63d827dd-91cf-43b5-8a6b-7d04b455f94d.html

[5] Per rimandare ai post nei già parlavo di questo quadro complesso vi rimando ai seguenti link:
– https://www.facebook.com/share/p/18UgFaaPdW/
– https://www.facebook.com/share/p/17hoh9zYfF/
– https://www.facebook.com/share/1FBch4ftzK/
E se volete aggiornarvi su ciò che ci dovrebbe spettare in base agli ultimi accordi Stato Regione, vi consiglio la lettura di quest’articolo: https://rossomoridesardigna.org/lacqua-e-un-diritto-lacqua-potabile-garantita-per-tutti-e-il-suo-rispetto-attraverso-il-risparmio-e-il-buon-uso-e-un-dovere-di-chi-amministra/?sfnsn=scwspmo&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR08auh3SIBHm8W8sYVwkT_GQZrB0H1-nf77pO-7bdZj2jY8wD_3_alS1Wc_aem_epATIwpHQ8U1BdBhOjQo4Q

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *