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di Luisa Cighetti

Martedì, in occasione del dibattito che ha visto protagonista Mauro Pili presso il T Hotel a Cagliari, ho potuto conoscere di persona Pasquale. L’ho associato subito al mio gatto Cicolito: piccolo, ma con un alto peso specifico. Quando sollevo Cicolito mi scappa sempre, nonostante sia un gatto mignon. «Ma quanto pesi?!» gli dico ogni volta.

Ecco, nonostante la statura, Pasquale è un gigante tostissimo. Lo sguardo; lo sguardo ti penetra! Un condensato di determinazione. Determinazione che si può cogliere anche dalla sua postura. L’ho colto in uno scatto mentre, seduto in prima fila, stava assistendo ad un intervento: gambe distese e corpo leggermente reclinato; un siluro pronto a partire. Non fosse stato così, non avrebbe creato dal nulla il movimento di Pratobello. È un leader perfetto: siamo tutti pronti a scattare ad un suo via. E spero proprio che diventi Governatore della Sardegna.

Mi sono presa un appunto per quando lo incontrerò nuovamente: gli devo regalare una scorta di caramelline perché, quando parla, mi viene voglia di passargliene una, anche un bicchiere d’acqua, dal momento che mi fa tenerezza per lo sforzo che sembra fare la sua voce nel vincere una raucedine in precario equilibrio prima di scivolare verso l’afonia.

A cena, chiacchierando, ho avuto modo di apprezzare la sua preparazione politica. Parla con franchezza e senza giri di parole. Questo me lo rende apprezzabilissimo.

Spero di rincontrarlo presto, gli devo stampare ancora un paio di baci!

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