di Claudio Loria

Atto tratto dall’intervento al 1° congresso Sardo di DSP – Tramatza (Or) 29 settembre 2024

Perché con Democrazia Sovrana Popolare?

E con chi altri vi chiedo io?

Democrazia Sovrana Popolare ha il più bel nome che un partito politico possa avere, un chiaro riferimento all’articolo primo della nostra Costituzione!

Il panorama politico italiano ci propone partiti che si dichiarano democratici, alleanze verdi, calendiani in azione, partiti fratelli degli italiani, partiti che tifano per l’Italia, partiti che ci dicono che l’Italia è viva., e non dimentichiamo i movimenti che promettono di farvi rivedere le stelle e finiscono per farvi vedere Di Maio.

Viene quasi da credere che siano partiti pronti a difendere l’Italia, gli italiani, la democrazia, insomma i nostri interessi!

Ma sono partiti i cui vari leaders da decenni, al grido di “ce lo chiede l’Europa”, chiedono costantemente sacrifici agli italiani!

Nel nome dell’Europa, dal 1992, anno infausto che ha visto la firma del trattato di Maastricht, abbiamo lentamente, costantemente, inesorabilmente ceduto sovranità nazionale, non ad istituzioni democratiche sovranazionali nelle quali troviamo compiuta rappresentanza. Nossignori, abbiamo ceduto la nostra sovranità ad apparati burocratici, non eletti, frutto di accordi e trattati che definire vessatori è un eufemismo. Vi ricordate l’eurotassa del 1992? Quando il governo Amato, rubò i soldi dai conti correnti degli italiani, per poter restare agganciati al treno europeo?

Ci hanno sempre raccontato che se l’Italia non fosse entrata nella unione europea, saremmo falliti e avremmo perso una occasione d’oro!

In nome dell’Europa, abbiamo dovuto privatizzare i gioielli industriali che l’Italia aveva costruito dal dopoguerra con enormi sacrifici dei nostri nonni e genitori, e che ci avevano consentito di diventare la sesta potenza economica mondiale!

Anni in cui una famiglia monoreddito, poteva acquistare una casa con un mutuo di 15 – 20 anni. Provateci oggi, con un solo reddito a mantenere una famiglia e ad acquistare una casa con un mutuo di 15 anni….

Ce lo chiede l’Europa, dicevano, e per questo ci obbligavano a smantellare lo stato sociale, a ridurre i posti letto negli ospedali; poi ci hanno obbligato a ridurre direttamente il numero degli ospedali. Lo sanno molto bene i paesi dell’entroterra sardo, che negli anni sono stati privati di presidi ospedalieri fondamentali.

Assistiamo a continui tagli alla sanità, tagli avvenuti anche durante la pseudo pandemia, durante la quale, i media bugiardi, descrivevano la realtà come catastrofica e drammatica. Sembrava a sentire i vari giornalisti, che le persone morissero per strada come durante l’epidemia di peste raccontata da Manzoni.

Tagliavano i fondi alla sanità, e contemporaneamente compravano dosi extra di un farmaco sperimentale che spacciavano per vaccino. E le conseguenze di queste inoculazioni le vediamo: oggi veramente assistiamo a decine di morti improvvise, quotidianamente.

Ce lo chiede l’Europa e quindi via a distruggere il sistema pensionistico, che aveva sicuramente enormi storture da riformare, ma che oggi è un sistema che non consentirà ai futuri pensionati di poter nemmeno sopravvivere!

Al grido di ce lo chiede l’Europa, abbiamo creato le condizioni, per soffocare lentamente la piccola e media impresa italiana, quella che non prendeva soldi dallo Stato, che non ricorreva costantemente alla cassa integrazione per socializzare le perdite e intascare gli utili, quella piccola e media impresa che creava occupazione e ricchezza per tutti, costituita da imprese a conduzione familiare, non da multinazionali!

Tantomeno da multinazionali dell’energia green.

Per l’Europa, abbiamo condizionato pesantemente l’agricoltura e l’allevamento, aprendo i nostri mercati a prodotti di dubbia provenienza e genuinità.

In Sardegna abbiamo una esperienza diretta e drammatica di ciò che l’Europa ha fatto alla nostra agricoltura, quando ha ritenuto contrari alle norme sulla concorrenza europea, i mutui agricoli a tasso agevolato che le banche erogavano sulla base di accordi con la Regione Sardegna, pretendendo di punto in bianco che gli agricoltori restituissero gli interessi sui mutui che si era accollata la Regione. Hanno cambiato le regole del gioco e hanno preteso che queste attività agricole, queste persone, tirassero fuori somme di denaro che non avevano, col risultato di far finire queste aziende sul lastrico ed essere vendute alle aste giudiziarie per dei valori ridicoli!

È stata, ed è tutt’ora in atto, una manipolazione continua che ha lentamente stravolto in peggio le nostre esistenze, in nome di interessi superiori che ci dicono non possono essere messi in discussione.

Ecco perché con Democrazia Sovrana e Popolare.

Perché noi crediamo che una nazione può definirsi democratica, ed essere realmente democratica, solo se il popolo è sovrano a casa propria.

Solo se il popolo è padrone a casa propria.

Una nazione è democratica non perché con una certa cadenza indice elezioni politiche: una nazione è democratica quando il popolo è libero di esprimersi e la sua volontà è pienamente rispettata.

Quando non c’è nessun pilota automatico a governare come disse Draghi e quando non sono i mercati ad insegnarci come votare… come disse nel 2018 il commissario europeo al bilancio, il tedesco Oettinger!

Ma se la volontà popolare è pesantemente limitata dal guinzaglio europeo, allora possiamo andare a votare anche ogni 3 mesi, ma non per questo potremo affermare di vivere in democrazia!

Ecco perché sto parlando di Europa in un congresso regionale: perché dobbiamo capire che ciò che accade nei meandri degli apparati burocratici europei, ha una incidenza profonda nella nostra vita quotidiana.

Vi ho accennato prima alla direttiva europea che ha messo in ginocchio, anzi che ha ucciso molti agricoltori sardi.

E allora parliamo di eolico e fotovoltaico: Qualcuno di voi ha mai votato, ha mai avuto la possibilità di esprimere la propria volontà riguardo allo scempio che stanno perpetrando con l’installazione di migliaia di torri eoliche, o con l’occupazione abusiva di migliaia di ettari di territorio con pannelli fotovoltaici?

Oggi noi assistiamo per l’ennesima volta allo scempio della nostra Terra, perché il governo centrale ha dovuto assecondare la follia europea dell’agenda 2030, della transizione energetica imposta da folli, allucinanti, assurdi diktat europei e quindi dobbiamo produrre energia che chiamano green, da fonti che hanno la faccia tosta di chiamare rinnovabili.

Io mi chiedo chi rinnoverà tra qualche anno le pale eoliche in disuso? Chi rinnoverà i pannelli fotovoltaici non più in grado di produrre energia e che dovranno essere smaltiti?

Hanno il coraggio di usare la parola green, miserabili impostori, e l’unica cosa green, la natura, viene distrutta in nome di una falsa ideologia europea.

E allora, a proposito di falsa ideologia europea, oggi è obbligatorio riacquistare sovranità popolare e per farlo, prima dobbiamo riacquistare la sovranità del pensiero!

COS’È LA SOVRANITÀ DEL PENSIERO?

E’ il raggiungimento di una piena consapevolezza del tentativo costante dei media mainstream e dei loro fiancheggiatori, siano essi pseudo artisti, pseudo intellettuali e uomini di potere di ogni livello, di trattarci come un gregge belante e passivo, destinatario di menzogne e da condurre al pascolo o al macello a seconda delle esigenze di lor signori.

LA SOVRANITÀ DEL PENSIERO è l’esercizio costante del senso critico che ci costringe a vedere le cose da prospettive diverse, è la conservazione della memoria dei fatti e la capacità di collegare gli avvenimenti come elementi di un progetto più grande.

LA SOVRANITÀ DEL PENSIERO è capire che la verità propagandata, quando si discosta dalla realtà, quando nega la realtà, è una verità finta, costruita ad arte dalle elites per farla accettare acriticamente dal popolo.

LA SOVRANITÀ DEL PENSIERO è quindi buon senso che ci fa vedere le cose per quello che sono e non per quello che vogliono farci credere che siano:

Non c’è democrazia quando i contenuti contrari alla narrazione dominante vengono censurati e etichettati come complottismo;

Non è inclusività consentire ad un uomo che si sente donna, di combattere contro un’altra donna in un incontro di pugilato;

non ci si occupa della salute pubblica chiudendo ospedali e aprendo hub vaccinali;

non è buona finanza politica vendere gli asset strategici nazionali per fare cassa;

non si favorisce la pace mandando armi ad una nazione in guerra con un’altra;

e non si fanno politiche ambientali, distruggendo il territorio e il paesaggio installando migliaia di pale eoliche e pannelli fotovoltaici nei terreni coltivabili e nei pascoli ad esclusivo beneficio di multinazionali.

LA SOVRANITÀ DEL PENSIERO è una scelta; prendo in prestito le parole pronunciate dall’eurodeputata tedesca Christine Anderson in un intervento al parlamento europeo:

o è libertà, democrazia, stato di diritto, oppure è riduzione in schiavitù! Non esiste una via di mezzo! Non esiste un po’ di libertà, un po’ di democrazia, un po’ di stato di diritto, così come non esiste un po’ di schavitù! Quindi questa è la scelta: noi o loro! Le elites o il popolo!

Basta dire NO! Vogliono che indossiamo una mascherina? Diciamo NO! Vogliono che ci iniettiamo un’altra dose di MRNA? Diciamo NO! Vogliono imporci un altro coprifuoco? Diciamo NO!

E aggiungo: vogliono che distruggiamo il nostro territorio per la truffa che loro chiamano transizione energetica? Diciamo NO! Quando faremo capire loro che non possono più spaventarci, che andremo avanti nonostante la loro violenza fisica e finanziaria, allora in quel momento ci sentiremo liberi!

Togliamogli il potere di farci avere paura!

Ecco perché con Democrazia Sovrana Popolare: per essere padroni del nostro destino, per essere liberi di fare le scelte politiche migliori per l’esclusivo interesse dell’Italia.

Concludo: oggi siamo qui per il primo congresso regionale di Democrazia Sovrana Popolare, un partito nato ufficialmente a gennaio con il congresso fondativo di Roma.

Ad ottobre 2023, ho conosciuto Nicola ad una riunione della nascente DSP, al Jester Club a Cagliari: eravamo 7 persone in tutto e 2 le aveva portate Nicola.  A dicembre abbiamo fatto una cena a casa di Nicola qui a Oristano ed eravamo in 5 che cercavamo di capire come poter far crescere DSP in Sardegna. A gennaio, sempre a casa di Nicola, presente Pino Cabras, eravamo quasi 20 persone.

A febbraio, marzo e aprile, con molti di voi, abbiamo fatto la raccolta firme per le elezioni europee, che ci ha consentito di parlare con migliaia di persone, di organizzare banchetti e fare volantinaggio. In meno di un anno sono state aperte 3 sezioni, organizzato numerose riunioni, aperto un blog, Democrazia Sovrana Popolare Sardegna e un canale YouTube, con lo stesso nome, per consentirci di raccontare il nostro punto di vista.

Nicola è il coordinatore regionale e io sono il vice coordinatore, vi chiedo a nome di entrambi, di darci la vostra fiducia e confermarci in questi ruoli.

W Democrazia Sovrana Popolare, W la Sardegna.

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