Programma DSP

Benvenuti!

Se siete in questa sezione è perché siete curiosi di conoscerci meglio, anzi dettagliatamente. Ed è per questo che, di seguito, riporteremo i punti salienti della nostra visione di partito.

Per quanti desiderassero approfondirla ulteriormente, sulla sezione shopping del sito di VisioneTV o nei principali store on line è possibile acquistare il volume Le ragioni di una scelta, manifesto dei nostri punti programmatici.

I nostri punti programmatici sono:

  • rigettare lo sciovinismo, ovvero ogni forma di aprioristico annullamento delle identità e dei diritti dei popoli altri rispetto al nostro;
  • perseguire il multipolarismo funzionale al rispetto di reciproci scambi a livello internazionale e unico strumento politico-economico-culturale in grado di superare il modello egemonico di matrice imperialistica dominato dall’aquila americana;
  • ridefinire l’Unione Europea che deve passare da istituzione tecnica sovranazionale, longa manus dei monopoli capitalistici in mano alle più grandi banche mondiali, a strumento politico ed economico di cooperazione tra i paesi che ne sono membri. Il primo passo importante per raggiungere quest’obiettivo è uscire dall’Euro, moneta rappresentativa unicamente dell’egemonia tedesca e perseguente ignominiosi obiettivi di austerità;
  • smantellare la NATO inquanto espressione dell’esercizio di potere militare americano sui nostri militari, sui nostri confini nazionali, sui nostri specchi d’acqua, sui nostri cieli e, in definitiva, sulle nostre decisioni in merito all’allocazione di risorse economiche, di cooperazioni con partner internazionali, di politiche estere con ricadute anche in politica interna e, finanche, delle nostre peculiarità produttive, culturali e sanitarie, poiché destinare maggiori risorse a finanziare il Patto Atlantico significa destinarne meno su scuola, sanità e welfare;
  • ripristinare il servizio di leva, perché è importante per un popolo acquisire strumenti di difesa da qualunque dispotismo interno e perché essere consapevoli della necessità di difendere la propria identità/sovranità vale più di qualunque differenza di censo, classe o anagrafica. E la leva è in grado di appianare proprio queste differenze. Ed è, altresì, importante avere a disposizione costanti controlli dello stato di salute delle proprie generazioni che fungano da dati di confronto per qualunque evenienza si presenti (supponiamo, per esempio, che a qualcuno venga in mente di dichiarare un’emergenza qualunque, imporre qualche iniezione di un farmaco sperimentale e poi che non riscontri correlazioni con malori ripetuti che dovessero presentarsi numerosi, ritenendo che siano sempre accaduti o che siano da attribuire alle più bizzarre cause. Poter disporre di dati di confronto costantemente aggiornati sarebbe importante per definire un quadro chiaro degli accadimenti);
  • ristrutturare le forze armate e di pubblica sicurezza riconoscendo gli agenti prima ancora che come lavoratori dei comparti di difesa e salvaguardia pubblica proprio come lavoratori;
  • tutelare il contante ed opporsi alla digitalizzazione della moneta, alla sua programmabilità ed al suo utilizzo per un’economia a crediti funzionale, unicamente, a garantire un serrato controllo sociale;
  • rifiutare ogni forma di governo basato sulle emergenze, le paure e i sensi di colpa;
  • riconoscere il primato dell’economia reale su quella virtuale in mano ai nuovi capitalisti che detengono anche il potere sulla finanza internazionale. Questo significa, in buona sostanza, tassare le multinazionali invece di accanirsi sui piccoli lavoratori autonomi;
  • scoraggiare la delocalizzazione e bandire le agenzie di rating utili sono a fini speculativi;
  • sviluppare le PMI, un piano straordinario di manutenzione del territorio e una programmazione industriale come primarie strategie per il raggiungimento della piena occupazione interna;
  • ricostruire lo stato sociale anche per risolvere la “questione meridionale”;
  • pubblicizzare i comparti produttivi e terziari (energy, transport and logistic management) a carattere strategico;
  • porre l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dell’intelligenza artificiale;
  • abolire i contributi pubblici ai grandi editori della carta stampata e delle grandi testate televisive (compresa l’eliminazione del canone Rai);
  • prevedere pene severe per società di privati che si autoproclamino difensori della corretta informazione svolgendo, in realtà, attività di censori;
  • rifiutare il politicamente corretto in qualunque ambito esso si palesi;
  • inserire nei piani didattici delle scuole primarie la formazione inerente alla sicurezza sul lavoro;
  • riformulare i piani didattici funzionalmente allo sviluppo di un genuino spirito critico che renda gli adulti di domani in grado di valutare con consapevolezza le scelte politiche, economiche, sanitarie e internazionali dei decisori di turno;
  • rifiutare le carriere alias e dell’indottrinamento gender che implica un abbassamento dell’età relativa alla sessualizzazione psicologica;
  • valorizzare ed incentivare la famiglia quale nucleo fondativo e fondante della società attraverso politiche dedicate, sostegno economico ed estensione della gratuità di servizi per l’infanzia;
  • rifiutare la robotizzazione delle nostre vite che fa loro perdere sacralità e dignità;
  • sviluppare un’imprescindibile assistenza sanitaria territoriale che abbia come fulcro l’assistenza sanitaria di prossimità agevolata anche dall’accorpamento delle specializzazioni;
  • levare l’esclusività della ricerca in ambito sanitario alle società private incrementandone gli investimenti pubblici;
  • investire in aiuti sociali per anziani, diversamente abili e fragili in genere;
  • contrarietà assoluta all’obbligo vaccinale e al certificato verde (green pass) che concede diritti già ampiamente sanciti, riconosciuti, difesi e fondamentali dalla/della Carta costituzionale;
  • favorire l’emancipazione e l’indipendenza degli Stati africani, ovvero quelli dai quali proviene la stragrande maggioranza degli immigrati. Immigrati funzionali a due obiettivi: 1. al decremento del potere contrattuale dei nostri lavoratori e 2. al depauperamento del numero di giovani che possono contrastare politiche oligarchiche nei territori d’origine. È necessario, dunque, contrastare biechi imperialismi e “filantropici” neocolonialismi.

Tutto questo è Democrazia Sovrana Popolare e questi punti prendono le mosse dalle ragioni della nostra scelta di provare ad incidere da protagonisti contro lo strapotere delle élites finanziarie, il filantropismo di facciata nonché le sovrastrutture fintamente pacifiste e fondanti la loro ragion d’essere sul dominio e la liquefazione di ogni riconoscimento identitario/storico/culturale/economico/politico/sociale/territoriale.

DSP difende la sovranità del popolo italiano

DSP difende la democrazia

DSP difende il diritto di ciascuno alla libertà d’opinione/parola/espressione.

Noi siamo la nostra forza e solo partendo da noi possiamo invertire la rotta menzognera e distruttiva che i poteri finanziari internazionali stanno imprimendo alla storia dei popoli.

La nostra forza siamo noi!