di Alessio Canu
Continua lo sbarco alla chetichella di nuove pale dal porto di Oristano, cui hanno cercato di opporsi i comitati. Segno che la legge 20 non ha alcuna efficacia, al di là dei grandi proclami della Giunta Regionale. Risultano, infatti, sotto attacco ulteriori territori, pure quelli che secondo la legge 20 dovrebbero ricadere nelle aree non idonee.
Aree non idonee che, secondo il decreto Draghi, non è possibile vengano decretate, perché esse vengono espressamente vietate. Quindi tra una normativa nazionale e una regionale in temi che non siano di competenza esclusiva regionale, prevale la legge nazionale.
E il pasticcio legato alla decadenza della Presidente della Regione complica il quadro. In caso di un vuoto di potere, la Sardegna sarebbe esposta ad un’ondata di progetti e ad attacchi indiscriminati.
Prosegue, neanche a dirlo, la presentazione di progetti, anche in aree non idonee, come Monte Nurra e Villasor.[1] La commissione nazionale PNRR-Pniec ha, infatti, dato parere positivo a tali impianti, nonostante il parere negativo della Regione.
Che fare quindi? Il modo per bloccare, eventualmente, questi progetti potrebbe stare nei due mesi che intercorrono dalla presentazione alla Regione dell’autorizzazione Unica, che ricade direttamente sul Presidente della Regione. Unico modo per giustificare un diniego che abbia una copertura legale anche da richieste di risarcimento sarebbe l’insorgenza di nuove normative in ambito urbanistico come la Pratobello 24.
Le 210729 firme registrate in favore della Pratobello 24 giacciono ancora in Consiglio in attesa di essere calendarizzate ed esaminate dalla Giunta. E le richieste per un’applicazione si levano sempre più forti da vari ambiti. Comunitari, sociali, economici, associazionistici. Come accadde al Gal Barbagia, che a suo tempo, per bocca del suo presidente Paolo Puddu,[2] aveva esternato la propria contrarietà a progetti di mega-parchi eolici nel Nuorese, in ragione del valore turistico, ambientale, economico dell’intera zona. Le richieste di un’azione forte da parte della Regione continuano ad esserci, ma ancora la voce di chi ha a cuore il bene della Sardegna non vuole essere udita. Cionondimeno, questo scenario deve cambiare, pena la fine della Sardegna come entità.
[1] https://www.sardegnaierioggidomani.com/energia/muro-della-regione-sardegna-contro-i-pareri-positivi-espressi-dalla-commissione-tecnica-nazionale-pnrr-pniec-su-alcuni-impianti-agrivoltaici/
[2] https://www.sardegnaierioggidomani.com/energia/parco-eolico-davanti-al-corrasi-e-al-supramonte-secco-no-di-gan-barbagia-della-comunita-montana-e-del-distretto-rurale-del-nuorese/